Si fa sul serio

Parte la corsa al Super Bowl: iniziano i playoff Nfl. Tutto quel che c'è da sapere

Mattia Righetti

Sabato si comincia con la visita dei Seattle Seahawks ai San Francisco 49ers. Dodici partite che ci accompagneranno al gran finale del 12 febbraio, un evento che ha ormai valicato i semplici confini sportivi, diventanto molto più che una semplice partita di football americano

Dopo che l’intero mondo NFL – e non solo – ha trattenuto il fiato per interminabili giorni nell’attesa di aggiornamenti positivi su Damar Hamlin, lo sfortunatissimo giocatore dei Buffalo Bills vittima di un arresto cardiaco durante una partita contro i Cincinnati Bengals, ci si può nuovamente concentrare sullo sport. Hamlin è stato recentemente dimesso, le sue condizioni migliorano di giorno in giorno e i medici hanno previsto una guarigione completa che non sembrerebbe precludergli un eventuale ritorno in campo.

Sabato, alle 22:35 italiane, la visita dei Seattle Seahawks ai San Francisco 49ers darà inizio ai playoff della NFL. Dodici partite che ci accompagneranno al Super Bowl, evento che ha valicato i semplici confini sportivi con tale prepotenza che non ha nemmeno più senso vederlo come una semplice partita di football americano.

 

 

Ad aprire le danze troviamo il Super Wild Card Weekend, sei incontri che incapsulano perfettamente la bramosia di questa lega, poiché fino alla stagione 2019 la prima settimana di playoff contemplava solamente quattro partite. Più partite, più ascolti televisivi, più soldi. L’allargamento dei playoff da 12 a 14 squadre non solo ne ha modificato radicalmente la struttura, ma pure il nome dell’intero evento: il “Super” altro non serve che ad attestare l’aggiunta di due partite. Contribuisce a rendere “super” l’imminente fine settimana anche il fatto che l’ultimo match sarà giocato nella notte fra lunedì e martedì. Alla faccia del weekend.

Vediamo dunque chi darà vita al tabellone che andrà a depauperarsi settimana dopo settimana.

In AFC Kansas City Chiefs, Buffalo Bills e Cincinnati Bengals devono obbligatoriamente essere messi un paio di gradino sopra chiunque.

Kansas City può contare sul miglior giocatore della lega, il quarterback Patrick Mahomes, ventisettenne per il quale abbiamo già esaurito i superlativi. Il suo mix di creatività e talento svuota di enfasi ogni iperbole immaginabile: non si è mai visto su un campo NFL un giocatore del genere. Male sicuramente non farà il turno di riposo garantito dall’aver chiuso la regular season al primo posto della propria conference. In NFC godranno di questo privilegio i Philadelphia Eagles. 

Buffalo è forse la squadra più completa e motivata in assoluto poiché non solo giocheranno per Damar Hamlin, ma pure per vincere il primo Super Bowl nella loro sfortunatissima storia. Fra 1990 e 1993 Buffalo ha perso quattro Super Bowl consecutivi. Un dolore inimmaginabile che ha messo a durissima prova la fedeltà dei loro tifosi, testardamente fra i più passionali e caldi che possiate incontrare.

La mancanza del Lombardi Trophy in bacheca li accomuna ai Cincinnati Bengals che, però, hanno avuto l’opportunità di portarselo a casa meno di un anno fa.

Guidati da un quarterback generazionale come Joe Burrow, negli ultimi mesi hanno ribadito che la sorprendente cavalcata che li ha portati a giocarsi il Super Bowl non è stata figlia del caso, ma il plausibile incipit di un ciclo vincente.

 

Il resto della competizione, in AFC, è incredibilmente variegato e complementare.

Troviamo i sorprendenti Jacksonville Jaguars, dal nulla qualificatisi ai playoff dopo un’esaltante rimonta nella seconda metà di stagione. Tanto inesperti quanto ancora lacunosi, i Jaguars possono vivere i playoff senza particolari pressioni e ciò ne innalza esponenzialmente la pericolosità. Contro di loro giocheranno i Los Angeles Chargers, mai del tutto convincenti e acciaccati in regular season ma senza ombra di dubbio con la qualità necessaria per togliersi qualche soddisfazione.

In salita, invece, sarà la strada dei Miami Dolphins e dei Baltimore Ravens, entrambe condannate a giocare senza il proprio quarterback titolare.

Miami dovrà affrontare Buffalo senza Tua Tagovailoa, forzato a bordocampo dall’ennesima commozione cerebrale della sua sciagurata stagione. È un vero peccato, non troppi mesi fa erano riusciti a batterli anche in forza di una solida prestazione di Tagovailoa.

Infine troviamo i Baltimore Ravens. Scivolati ai playoff principalmente grazie a una buona prima metà di stagione, sono inesorabilmente evaporati nell’ultimo mese a causa dell’assenza di Lamar Jackson, fermato da un infortunio al ginocchio. Senza di lui sarà quasi impossibile giocarsela con i Bengals.

 

In NFC la situazione è ben più interessante, oltre che sana. Nessuno ha impressionato più dei Philadelphia Eagles, squadra al quale il termine “rivelazione” sta decisamente stretto. La loro rosa è completa, di livello e sufficientemente esperta per affrontare con il giusto piglio i playoff. A tutto questo va aggiunta la presenza dall’elettrizzante Jalen Hurts, quarterback dotato di un atletismo surreale – oltre che di un braccio destro educato e preciso.

La storia dei San Francisco 49ers ha dell’incredibile. Dopo aver perso per infortunio il quarterback titolare Trey Lance solamente alla seconda giornata, San Francisco è tornata in carreggiata sotto la guida dello stesso Jimmy Garoppolo che negli ultimi anni li ha trascinati più volte a un passo dal Super Bowl. Pure Garoppolo, però, è stato estromesso da un acciacco fisico che ha aperto le porte a Brock Purdy, autentico working class hero. Da ultimissima scelta al draft dello scorso aprile si è elevato a condottiero di una squadra che ha concluso il campionato con dieci vittorie consecutive. Non dimentichiamoci che possono pure vantare la miglior difesa – con distacco – della lega. Facile capire come mai molti li vedano come favoriti.

 

Il cammino dei 49ers inizierà contro quei Seattle Seahawks che nessuno si sarebbe mai aspettato di trovare ai playoff. Solamente lo scorso marzo, infatti, Seattle spediva a Denver Russell Wilson, quarterback che nel febbraio 2014 li portò sul tetto del mondo. Pur senza strafare, Seattle si è resa protagonista di una stagione sorprendentemente competente che ha permesso loro di sgattaiolare ai playoff in extremis grazie alla vittoria dei Detroit Lions sui Green Bay Packers.

Non si può parlare di playoff senza menzionare Tom Brady. Malgrado una stagione tribolata conclusa con un numero di vittorie inferiore a quello delle sconfitte, Brady e i Tampa Bay Buccaneers sono riusciti a vincere la propria division e a guadagnarsi almeno una partita in casa ai playoff. Le aspettative non sono particolarmente alte, ma ai playoff Brady si trasforma puntualmente in uno degli sportivi più letali di tutti i tempi.

I Buccaneers ospiteranno i Dallas Cowboys che, negli ultimi tempi, sono apparsi inquietantemente confusi. Hanno tutti i pezzi al posto giusto per fare strada e arrivare fino in fondo, ma non sembrano essere sufficientemente consistenti e maturi per fare il salto di qualità decisivo.

 

Per concludere ci mancano solo i New York Giants e i Minnesota Vikings, compagini legate dal filo rosso della sofferenza. Entrambe sono comicamente incapaci di vincere partite senza condannare i propri tifosi a una corsa sulle montagne russe. Per queste due squadre nulla è mai semplice o scontato, ogni singola vittoria deve arrivare sulla sirena in circostanze kafkiane. Minnesota è tecnicamente superiore sotto ogni punto di vista, ma New York può contare sulla consapevolezza di non avere niente da perdere: nessuno ad agosto si sarebbe mai azzardato anche solo a immaginarli ai playoff.

Sei partite, un weekend super di nome e di fatto che eliminerà dai giochi sei squadre che andranno a lastricare la strada che porta a Glendale, città dell’Arizona in cui il 12 febbraio si giocherà il Super Bowl. Non ci resta che augurarvi buon divertimento.

 

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