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ovale a stelle e strisce

La Nfl è il filo che unisce l'America

Mattia Righetti

È iniziata la nuova stagione della National football league con la sconfitta dei campioni in carica dei Los Angeles Rams. L'importanza del football americano nel tessuto sociale statunitense

Con il roboante tonfo dei campioni in carica, i Los Angeles Rams, battuti 31 a 10 dai Buffalo Bills, questa notte ha preso il via la nuova stagione della National football league.

 

L’egemonia della Nfl sul panorama sportivo americano può essere constatata semplicemente spulciando gli ascolti televisivi: i dati ci mettono davanti a un dominio assoluto. Nel 2021, 75 dei 100 programmi televisivi più guardati in America erano partite di football americano. Solamente l’insediamento presidenziale di Joe Biden (tenutosi il 20 gennaio 2021) è riuscito a sgattaiolare nella top ten e, comunque, ha totalizzato circa un terzo degli spettatori di Super Bowl LV.

 

Lo strapotere mediatico del football americano è altresì testimoniato dalla corsa all’oro degli ultimi mesi che ha stravolto le cabine di commento delle varie emittenti televisive. Espn, detentrice dei diritti della partita del lunedì sera, ha strapagato la coppia Buck-Aikman (lo scorso anno duo di riferimento di Fox Sports) investendo su di loro 165 milioni di dollari per i prossimi cinque anni. Tutto questo per due commentatori. Numeri a cui nemmeno i migliori giocatori della Serie A possono ambire.

 

Questi dati possono anche essere spiegati in funzione della più grande peculiarità di questo campionato, ossia la sua brevità. La stagione inizia a settembre e termina a febbraio con il Super Bowl, condannando così l’appassionato a un’astinenza di circa sette mesi che, intuitivamente, aumenta esponenzialmente il valore di ogni singola partita. Le settimane di campionato sono così poche che, di fatto, ognuna diventa imperdibile.

  

È quindi facile comprendere le ragioni dietro dati d’ascolto del genere e, non secondario, al botteghino degli stadi. Una partita di football americano non si compendia solamente con l’azione in campo, è un’esperienza totalizzante che comincia ben prima del fischio d’inizio. È infatti prassi che i tifosi si radunino nei parcheggi fuori dallo stadio già di prima mattina dove trascorreranno ore a grigliare, bere e improvvisare partitelle fra di loro. Il fenomeno del tailgating, difficilmente comprensibile da occhi esterni come i nostri, è parte integrante della loro domenica e aiuta indubbiamente a riempire gli stadi, indipendentemente dal successo di una determinata squadra.

 

Non deve quindi sorprendere il fatto che i tifosi Cleveland Browns, senza ombra di dubbio la squadra più inetta del ventunesimo secolo Nfl, durante lo scorso campionato abbiano riempito il 99.2 per cento dei seggiolini – sia per le partite in casa che in trasferta – malgrado il demoralizzante esito della loro stagione.

 

Nessun caso, però, illustra più efficacemente l’importanza del football americano nel tessuto sociale statunitense di quello dei Green Bay Packers, squadra di una città da poco più di 100mila abitanti che da più di sessant’anni a questa parte ha fatto segnare il tutto esaurito per ogni singola partita giocata in casa. A Green Bay il football è una sorta di religione: c’è chi sta attendendo pazientemente il proprio turno per l’abbonamento da più di mezzo secolo. Da anni, più di 140mila persone sedimentano in lista d’attesa per uno degli 80mila seggiolini di Lambeau Field. La centralità dei Packers nella città è anche testimoniata dal fatto che un numero non indifferente di strade sia stato rinominato in onore delle icone della franchigia: Lombardi Avenue, Bart Starr Road, Reggie White Way e Brett Favre Pass.

 

Il caso di Green Bay, seppur estremo, è emblematico. Il football americano non è solamente una valvola di sfogo, un intermezzo fra una settimana lavorativa e la successiva, ma parte integrante dell’identità di una città, il vero cuore pulsante di un’intera comunità che scende figurativamente in campo con la propria squadra.

  

Per i prossimi cinque mesi, quindi, le domeniche in America non saranno santificate solamente da una più o meno genuina partecipazione alla messa, ma anche e soprattutto dalle partite di football.

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