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Qatar 2022

Polonia-Argentina tra Zbigniew Herbert, Wisława Szymborska e Jorge Luis Borges

Davide Ferrari

Entrambe le Nazionali affronteranno la sfida fino alla fine coraggiosi / fino alla fine fedeli / fino alla fine somiglianti / come due gocce / sospese sull’orlo di un viso come le lacrime di Robert Lewandowski dopo il primo indimenticabile gol mondiale con la sua Nazionale

Ad alcuni - / cioè non a tutti. / E neppure alla maggioranza, ma alla minoranza. / Senza contare le scuole, dove è un obbligo, / e i poeti stessi, / ce ne saranno forse due su mille. Così scriveva Wisława Szymborska nel suo componimento Ad alcuni piace la poesia. E aveva ragione: sono in pochi i veri poeti, come del resto i veri campioni.

 

Diciamo che quella percentuale così bassa vale un po’ per tutti. Ma nel caso di Polonia e Argentina, qualcuno più potente di noi deve aver distribuito il talento con manica decisamente larga.

 

Quella di stasera non è solo un incontro da dentro/fuori – chi l’avrebbe mai detto dopo l’exploit dell’Arabia Saudita – ma una partita tra due nazioni che col pallone e coi versi ci sanno parecchio fare. In proporzioni diverse certo, almeno nell’immaginario popolare: gli argentini la vincono sul campo – basterebbero Maradona e Messi – ma i polacchi hanno dei fuoriclasse delle parole: da Zbigniew Herbert a Czesław Milostz a Szymborska (due premi Nobel) – fino ad Adam Zagajewski che forse il Nobel l’avrebbe anche meritato, ma un po' come Robert Lewandowski, che si è trovato fregato dalla pandemia che gli ha negato un pallone d’oro che avrebbe conquistato in carrozza, si è dovuto “accontentare” di essere “semplicemente” amato da tutti per la meraviglia che è.

 

Si dice che Jorge Luis Borges pensasse che ogni volta che un bambino prende a calci qualcosa per la strada, lì ricomincia la storia del calcio. Un po’ come quando un bambino comincia a meravigliarsi del mondo e a nominarlo: lì ricomincia la storia della poesia. E di poesia nella partita di oggi, ce n’è parecchia: Messi a parte, la frase di Borges non può non far pensare a Diego Armando Maradona che, nonostante l’assenza fisica – tra spot, avatar e l’aereo dell’artista Maximiliano Bagnas all’interno del quale non solo si potrà visitare un mini museo di memorabilia, ma anche ascoltare la voce del pibe de oro – è ben presente in Qatar e nell’immaginario di ogni tifoso che ami il pallone almeno un po’. Chissà come avrebbe preso la cosa il D10S…

 

Sta di fatto che sarebbe un peccato se una delle due squadre lasciasse anzitempo la competizione più artefatta di sempre. Perché, senza nulla togliere a tutti gli altri, uno come Messi si meriterebbe di alzare la Coppa del mondo. Così come Lewandowski. E, visto l’andazzo, anche gli spettatori un po’ di spettacolo se lo meritano. Sul campo.

 

Anche se Eugenio Montale non la pensava proprio così: "Sogno che un giorno nessuno farà più gol in tutto il mondo". Senza essere così estremi, quella di stasera sarà una bella partita indipendentemente dal numero di gol (non chiedere a Cassano e Vieri per una previsione) perché entrambe le Nazionali, per ciò che rappresenta, vivranno una tensione unica nei confronti della vittoria. E questo ci basta. I loro calciatori più rappresentativi con la vittoria hanno certamente un dialogo privilegiato. Il giovane solitario della poesia Nike che esita di Herbert potrebbe essere proprio uno dei due campioni: Nike è bellissima nel momento / in cui esita / la sua destra bella come un ordine / si appoggia sull’aria / ma le ali tremano / vede infatti / un giovane solitario […] Nike ha una voglia enorme / di avvicinarsi / e baciarlo sulla fronte / ma teme / che lui ignaro / del dolce sapore delle carezze / gustatolo / potrebbe fuggire come gli altri / durante questa battaglia.

 

Ma siamo certi che entrambi affronteranno la sfida fino alla fine coraggiosi / fino alla fine fedeli / fino alla fine somiglianti / come due gocce / sospese sull’orlo di un viso come le lacrime del centravanti polacco dopo il primo indimenticabile gol mondiale con la sua Nazionale. E se non è poesia questa… Speriamo passino entrambe dicevamo. Ma se non dovesse accadere è ancora il poeta polacco a dare Raccomandazioni pratiche in caso di catastrofe: L’inizio è di solito innocente, una accelerazione, dapprincipio inavvertibile, della rotazione terrestre. […] Prendere pochi oggetti indispensabili. […] Reggersi forte alla circonferenza esterna. Tenere bassa la testa. Lasciare entrambe le mani sempre libere. Aver cura dei muscoli delle gambe.