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Cosa cambia ora che Fifa si chiamerà EA Sports FC

Andrea Trapani

Dopo mesi di trattative tra Ea Sports e la federazione internazionale non è arrivato l'accordo per continuare assieme. I programmatori volevano consolidare il titolo, la Fifa continuare a fare soldi

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Il calcio è un gioco da prendere sul serio, da sempre. Figuriamoci i videogame. Chi è stato adolescente, anzi chi ora ha figli adolescenti, associa ancora le voci di Massimo Caputi e Giacomo Bulgarelli alla saga di Fifa che, da quasi 30 anni, è croce e delizia di chi ama videogiocare al calcio.

 

La trasposizione della realtà nell’ambiente ludico è una delle chiavi del reciproco successo. Insomma, se si segue il calcio, impossibile non conoscere la serie Fifa: il nome, su licenza, è stato – senza giri di parole – un volano per farne uno dei videogiochi calcistici più venduti e conosciuti al mondo. Prima di ogni stagione, dal 1993, Electronic Arts è sempre stata pronta a battere il calcio di inizio di una nuova stagione con l’ultima edizione del suo gioco più noto.

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Fifa, il videogame a cavallo tra le generazioni

Il legame tra il calcio e la fantasia è sempre stato forte e indissolubile. Tutto quel che gira intorno al pallone, infatti, è legato all’idea di un fenomeno controllabile. Non lo è ma ci si spera: così cabala, scaramanzia, Totocalcio, scommesse e fantacalcio diventano facce della passione con cui gli appassionati cercano di trasporre i 90 minuti della propria squadra del cuore in uno spazio temporale parallelo in cui si può giocare sempre. Almeno con la mente.

 

L’arrivo dei primi computer e l’evoluzione della tecnologia hanno fatto il resto. Quel che era una sorta di sogno ha visto concretizzarsi sul piccolo schermo di casa l’idea di quelle competizioni che erano sopite nelle menti degli appassionati. Carriere impensabili, fortune nei vari tornei mondiali, tutto è diventato reale dentro i videogame. Il 2022 però chiude un’era. Fifa non si chiamerà più Fifa, nasce EA Sports FC.

 

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EA Sports FC, solo un nuovo nome ?

Cosa cambierà? Non solo il nome. I videogiochi sono una cosa tremendamente importante. “Inizia una nuova era”, ha dichiarato Ea Sports.

Per capire cosa sia successo facciamo un passo indietro. Dopo mesi di trattative tra il produttore e la FIFA, la corda si è rotta. Colpa, anzi merito, proprio di questa serie che è diventa un vero e proprio fenomeno culturale. Lo sanno bene i due protagonisti della disfida. EA Sports voleva consolidare il titolo, Fifa continuare a fare soldi: l’obiettivo dell’organizzazione mondiale del calcio è tutt’altro nascosto tra sponsor, organizzazioni e mondiali, struttura. Tutto gira intorno al denaro.

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Quindi se da Zurigo hanno continuato a dare in licenza l’uso del nome Fifa a vari prodotti, da Ea Sports hanno visto il tutto come un affronto. Specie per l’accordo con Epic Games. Va bene tutto, ma non i concorrenti. Così una storia lunga tre decenni si chiude con le parole di un laconico comunicato: "Dopo quasi 30 anni in cui abbiamo creato esperienze calcistiche interattive che hanno definito il genere, inizieremo presto una nuova entusiasmante era", si legge nella nota ufficiale.

 

Cosa cambia per gli appassionati?

Per chi continuerà a scegliere la serie prodotta da Ea, i cambiamenti per la prossima stagione sembrano essere minimi. Le principali società calcistiche europee ieri hanno tempestato i social network per informare della loro presenza anche nella nuova EA Sports FC che diventerà il futuro del calcio di EA Sports. “Insieme ai nostri oltre 300 partner calcistici di cui deteniamo la licenza, siamo pronti a portare le esperienze calcistiche globali a nuove vette, nell'interesse degli appassionati di calcio di tutto il mondo", afferma la casa madre. Insomma, non cambierà (quasi) niente: gran parte dei club del cuore e i calciatori più famosi rimarranno anche nella prossima stagione senza alcun timore di una sorta di “calciomercato” parallelo. L’unico vero dubbio rimane Qatar 2022, il Mondiale. La serie Fifa ha dato sempre sfogo alle estati sul computer che accompagnavano la competizione sul campo, stavolta potrebbe non essere così. Almeno in casa Ea.

Altri cambiamenti? No. Saranno presenti le stesse esperienze, modalità, campionati, tornei, club e atleti: Ultimate Team, Modalità Carriera, Pro Club e VOLTA Football con oltre 17.000 giocatori, più di 700 squadre, più di 100 stadi e 30 campionati tra cui scegliere. Basterà per continuare il sogno della serie?

 

Da videogame a esperienze di… carriera

Se dovessimo provare a immaginare il futuro diremmo di sì. Con il senno di poi, è facile riconoscere alcuni indizi emersi già in Fifa 22: il calcio non è solo... calcio. Come del resto i videogame non solo giochi. Se c’è una realtà in cui il concetto di metaverso è nato prima del suo concepimento, è propria questa. Quest’anno, nell’ultima release della serie, possiamo camminare tra le strade di Parigi e vivere la carriera di Mbappé partendo, con il nostro avatar, da un provino sul campo del Paris Saint Germain fino a incontrare, per caso, David Beckham, in ascensore.

Storytelling, pubblicità o quel che volete: il videogame è ormai solo una parte di questo processo. Si può parlare dei pregi o dei problemi irrisolti di Fifa, ma quel che vuole l’appassionato è vivere una carriera da protagonista. Probabilmente a prescindere dalle licenze commerciali. La community di Fifa, ops EA Sports FC, ormai indica la direzione agli stessi sviluppatori e c’è da scommettere che sarà ancora (e sempre di più) così.

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