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Il Foglio sportivo - that win the best

Godetevi il letargo, il Boxing Day non fa per la Serie A 

Jack O’Malley

Chissà quando la Coppa Italia capirà che i turni materasso non interessano proprio a nessuno

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Coraggio, tifosi italiani assuefatti alla imprevedibile bruttezza della Serie A, la tragica pausa campionato che vi aspetta può essere riempita di bellezza. Non parlo soltanto di alcol (accetto anche lo champagne bevuto a letto, dato il momento), ma di calcio di Sua Maestà. Ci avevate anche provato, negli anni scorsi, a mettere le partite durante le vacanze di Natale, ma non basta indossare un paio di pantaloni del pigiama in finto tweed per essere inglesi. La tradizione è tradizione, e fuck off la variante Omicron, mangiamo da sempre Fish & chips incartato nei giornali e beviamo bionde in boccali più sporchi di un’entrata da dietro di Maguire, non toccateci la Premier League e il Boxing Day spalmato dal 26 dicembre al 3 gennaio.

 

Per qualche giorno potete smettere di fingere che il vostro campionato sia ancora aperto ed equilibrato, e non mediocre come in effetti è. Scrivo dopo avere visto le accoppiate delle semifinali di Carabao Cup, Tottenham-Chelsea e Liverpool-Arsenal, roba da leccarsi gli alluci, e brindo a un trofeo che, come ha fatto notare Antonio Conte, fino a qualche anno fa era visto come una scocciatura dalle grandi, al massimo un posto dove fare giocare i giovani, e oggi è diventato una coppa ambita (Mourinho l’anno scorso era arrivato a tanto così da farla vincere al Tottenham, fu esonerato prima della finale contro il City, a Conte basterebbe alzarla per diventare di colpo l’allenatore degli Spurs più vincente degli ultimi decenni). Tenetevi pure quella noia micidiale della Coppa Italia, con i suoi turni materasso per non scomodare le società più importanti e le piccole che giocano per noia dentro a stadi semideserti. Vi meritate i deliri di Gianni Infantino, il presidente della Fifa che ha spiegato finalmente a tutti quello che già si sapeva: il calcio è un’azienda, la Fifa vende un prodotto che va spremuto fino in fondo, e genera profitti. Queste grossomodo le motivazioni della testa più lucida (nel senso del nudo cuoio capelluto) del calcio mondiale per sostenere l’idea della Coppa del mondo ogni due anni: crea posti di lavoro.

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E allora perché non ogni anno, d’estate, con gli Europei tutti gli inverni, la Nations League in primavera e la corsa nei sacchi tra i capitani delle Nazionali in autunno? Poi a Natale facciamo organizzare la tombola all’Uefa, che non sbaglia mai le estrazioni. Sugli spalti i tamponi sostituiranno le bandiere, le mascherine silenzieranno i nostri cori ovviamente razzisti, applaudiremo l’avversario che ci fa gol e non capiremo perché i giocatori della nostra squadra subiranno così tanti infortuni muscolari, quei viziati.

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E a proposito di viziati, propongo una moratoria sulle interviste-nostalgia agli ex calciatori: meno credibili di un virologo italiano che parla di Covid, ci inondano di aneddoti per dirci che quando giocavano loro il calcio era pane e salame e l’unica cosa che interessava era il pallone di cuoio che rimbalzava felice nel prato, mentre oggi i giovani pensano soltanto ai social. Qualcuno vieti per legge queste banalità, almeno da voi non dovrebbe essere difficile.

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