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Il Foglio sportivo - Calcio e finanza

Una Champions sempre più ricca

Matteo Spaziante

Sul tavolo il nuovo modello della massima competizione europea, anche per evitare la temuta Superlega: più squadre, sistema svizzero - come negli scacchi - e classifica unica. Un format intricato, ma che renderebbe gli accoppiamenti più avvincenti e appetibili per i diritti tv

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Una Champions League da 20 miliardi, che punta a diventare ancora più grande. Dalla sua rivoluzione a partire dalla stagione 1992/93 fino a oggi, i club hanno incassato infatti intorno ai 20 miliardi di euro per la partecipazione all’ex Coppa Campioni: c’è chi, come Bayern Monaco e Real Madrid, sfiora già il miliardo di ricavi (988 milioni i tedeschi e 982 milioni gli spagnoli), e chi tra le altre big insegue come Barcellona (940 milioni) e Juventus (893 milioni).

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Una Champions League da 20 miliardi, che punta a diventare ancora più grande. Dalla sua rivoluzione a partire dalla stagione 1992/93 fino a oggi, i club hanno incassato infatti intorno ai 20 miliardi di euro per la partecipazione all’ex Coppa Campioni: c’è chi, come Bayern Monaco e Real Madrid, sfiora già il miliardo di ricavi (988 milioni i tedeschi e 982 milioni gli spagnoli), e chi tra le altre big insegue come Barcellona (940 milioni) e Juventus (893 milioni).

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Nel complesso, alle dieci squadre italiane che hanno disputato la Champions sono finiti 2,7 miliardi, pari al 13,5 per cento del totale: dopo la Juventus troviamo Roma (434 milioni), Milan (409 milioni) e Inter (399 milioni), davanti a Fiorentina, Atalanta, Lazio, Napoli, Parma e Udinese. Ricavi che per Juventus, Lazio e Atalanta potrebbero anche salire, visto che sono ancora in corsa, ma servirà una grande impresa per vederle tutte e tre agli ottavi considerando le avversarie di biancocelesti (Bayern Monaco) e nerazzurri (Real Madrid).

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Cifre che le big puntano a vedere crescere ulteriormente invece, considerando che l’attuale format della Champions dovrebbe essere profondamente rivisto dalla stagione 2024/25. Il modello che sta prendendo piede e che è stato presentato nei giorni scorsi alle federazioni prevede l’addio alla fase a gironi come si svolge attualmente, l’aumento a 36 squadre (dalle 32 attuali), 10 partite nella prima fase contro 10 avversarie diverse (niente andata e ritorno quindi) per ciascun club creando così un’unica classifica.

 

Le prime 8 di questa graduatoria unica andrebbero direttamente agli ottavi, con le altre 8 che uscirebbero dagli spareggi tra le squadre dal nono al 24° posto. Un modello complesso, che però risponderebbe alle richieste dei top club: più partite europee, possibilmente anche contro altre big, per cercare di incassare di più dalle televisioni e quindi garantirsi una fetta maggiore di ricavi. Un modo, anche, per tenere lontano lo spettro della Superlega.

 

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