Foto LaPresse

Setteperuno

La gigante Marta Bassino

Marco Pastonesi

Tutti i paradossi della sciatrice azzurra che sabato ha conquistato la sua terza vittoria nel circuito mondiale, la seconda stagionale dopo quella di Soelden

Soffre il freddo, eppure gode sciando. Ama il mare, eppure abita le montagne. E’ alta 1,67, eppure è una gigante. E’ nata nel paese delle lumache, eppure la sua sfida è nella velocità. Si chiama Bassino, eppure più in alto di così – prima nello slalom gigante di Courchevel in Coppa del mondo – non si può.

 

Marta Bassino, 24 anni, cuneese di Borgo San Dalmazzo, crocevia di scalatori – ai piedi della Maddalena, di memoria coppiana - in bicicletta, sabato ha conquistato la sua terza vittoria nel circuito mondiale, la seconda stagionale dopo quella di Soelden, e il tredicesimo podio di una carriera azzurra cominciata in prima squadra nel 2014. Le è andata meno bene oggi: caduta nel corso della seconda manche del secondo gigante di Courchevel.

 

Eppure (la sua vita sembra piena di eppure, cioè di paradossi o contraddizioni) sembrava destinata ad altri teatri dello sport. La prima passione, da lunedì a venerdì, per la ginnastica artistica, il grande divertimento, sabato e domenica, per lo sci. Quasi inevitabile: papà maestro di sci. Scuola e sport, un tandem faticoso, scorciatoie e raccomandazioni zero, facilitazioni e semplificazioni nemmeno, finché non è entrata in un liceo sportivo, avanti da sola con le proprie forze. Fino al decollo. Adesso Marta vive grazie alla militanza agonistica nel gruppo sportivo dell’Esercito.

 

Foto LaPresse  
  

Polivalente (il meglio nel gigante, la discesa per incrementare la velocità, lo slalom per migliorare la tecnica, la combinata di conseguenza), individuale (lo sci, spiega lei, è uno sport di squadra, ma al cancelletto ti presenti da sola, così la squadra rimane prima e dopo), competitiva (e la prima competizione è proprio all’interno della squadra azzurra, uno squadrone, non solo Federica Brignone e Sofia Goggia, ma anche – per rimanere nel gigante – Elena Curtoni), determinata ( a chi le rimprovera di non essere abbastanza cattiva, lei ribatte che non è indispensabile, l’importante è essere tenace e mai remissiva). E pensare che gli abitanti di Borgo San Dalmazzo hanno il nomignolo di “lj Tajagorge”, i tagliagole (ma forse nel senso di canali, o di grondaie).

  

Da piemontese, quando molla gli sci, Marta va con i piedi di piombo: consapevole della propria forza ma prudente nelle dichiarazioni, accetta le sfide ma non promette vittorie, dello sci ama la libertà e il vento, dello sport la pulizia. In un’intervista di un paio di anni fa parlò di doping: “Ho letto il libro di Tyler Hamilton, un gregario di Lance Armstrong, che mi ha aperto un mondo sul doping”, “Il mio sport ha una grande componente tecnica e dunque se non sai sciare, anche se fai uso di doping, non vai da nessuna parte”, “Personalmente, io sono contro il doping anche se so che nel mio sport è presente. Forse è quasi meglio non pensarci, non farsi abbattere da quelli che sembrano più forti e continuare per la tua strada”. La sua strada è una pista, da scendere, con paletti, da evitare. Una vita, tutto sommato, privilegiata.

  

Un fine settimana di "altri sport"

 

Non solo sci alpino. Festa mobile e grande per l’Italia delle nevi. Snowboard, Coppa del mondo, gigante parallelo di Cortina, doppietta di Roland Fischnaller, 40 anni, secondo e quarto altri due azzurri, Aaron March e Mirko Felicetti. Sci di fondo, Coppa del mondo, sprint a tecnica libera a Davos, vittoria di Federico Pellegrino, campione del mondo in carica.

 

Basket: dopo nove vittorie consecutive in campionato, prima sconfitta dell’Olimpia Milano, in casa contro Brindisi. Adesso le due squadre sono insieme al comando.

 

Pallavolo: Superlega, Modena si riscatta dopo la sconfitta con il Vibo Valentia e batte Ravenna 3-0. E si prepara ad affrontare l’ex Ivan Zaytsev in coppa.

 

Rugby: Nigel Owens, l’arbitro gallese che per primo ha raggiunto le 100 partite internazionali, si dedicherà solo alle partite di campionato, a tutti i livelli, bambini compresi.

  

Atletica: da Baldini a Simeoni, da Cova a Dorio, da Ottoz a Pigni, da Howe a Ortis, 28 campioni storici italiani si sono ritrovati in una riunione indoor, non per gareggiare, ma per registrare. Ne è nato un video, che si può vedere gratis su Youtube.

 

Di più su questi argomenti: