PUBBLICITÁ

Ad Abu Dhabi

È Verstappen l’unico rivale di Hamilton

Con la gara più brutta dell’anno finisce il Mondiale di Formula 1. Bottas bocciato, per la Ferrari la peggiore stagione possibile

Fabio Tavelli

Per le Rosse Tredicesimo e quattordicesimo piazzamento, entrambi i piloti doppiati. Una pena iniziata in Austria e terminata oggi, un lungo filo conduttore di amarezze, nemmeno un giro in testa nel corso di tutta la stagione, nemmeno per sbaglio

PUBBLICITÁ

Nella gara meno eccitante della stagione ha vinto il pilota più eccitante, Max Verstappen. In testa dall’inizio alla fine, l’olandese ha fatto capire ancora una volta di essere l’unico rivale credibile di Lewis Hamilton. Non lo è stato, non lo può essere e non lo sarà mai Valtteri Bottas. Il finlandese in carriera è partito ben 40 volte dalla prima fila. Ma in queste 40 gare ha vinto solo 6 volte. Non è un mistero che Liberty Media, i grandi capi del circus della Formula 1 che dal primo gennaio verrà guidata da Stefano Domenicali, gradirebbe moltissimo che accanto al 7 volte campione del mondo ci fosse un cavallino di razza come George Russell e non il morbido Bottas. Non accadrà e il giovane inglese dovrà ancora per 12 mesi ambire al massimo ad andare vicino alla zona punti, augurandogli almeno di farcela anche  vestito con i colori decadenti della ex scuderia di sir Frank Williams. Per fortuna questa stagione straziante per la Ferrari è finita.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Nella gara meno eccitante della stagione ha vinto il pilota più eccitante, Max Verstappen. In testa dall’inizio alla fine, l’olandese ha fatto capire ancora una volta di essere l’unico rivale credibile di Lewis Hamilton. Non lo è stato, non lo può essere e non lo sarà mai Valtteri Bottas. Il finlandese in carriera è partito ben 40 volte dalla prima fila. Ma in queste 40 gare ha vinto solo 6 volte. Non è un mistero che Liberty Media, i grandi capi del circus della Formula 1 che dal primo gennaio verrà guidata da Stefano Domenicali, gradirebbe moltissimo che accanto al 7 volte campione del mondo ci fosse un cavallino di razza come George Russell e non il morbido Bottas. Non accadrà e il giovane inglese dovrà ancora per 12 mesi ambire al massimo ad andare vicino alla zona punti, augurandogli almeno di farcela anche  vestito con i colori decadenti della ex scuderia di sir Frank Williams. Per fortuna questa stagione straziante per la Ferrari è finita.

PUBBLICITÁ

 

Tredicesimo e quattordicesimo piazzamento, per la terza volta entrambi i piloti doppiati. Una pena iniziata in Austria e terminata ad Abu Dhabi, un lungo filo conduttore di amarezze, nemmeno un giro in testa nel corso di tutta la stagione, nemmeno per sbaglio. Qualcuno dirà che queste cose erano già chiarissime dopo i test di febbraio a Barcellona. Sarà anche vero, ma di fronte a risultati così imbarazzanti non è pensabile farla franca così a buon mercato. La Ferrari si è piazzata, si fa per dire, al sesto posto nella classifica costruttori. Ce ne sarebbe abbastanza per una purga collettiva. In Formula 1 non funziona così, i progetti hanno i tempi di affinamento in barrique dei grandi vini e non è come nel calcio dove un nuovo allenatore può dare almeno, banalmente, la “scossa”.

 

PUBBLICITÁ

L’azienda ora è alla ricerca di un nuovo amministratore delegato, è di fronte a sfide industriali gigantesche che vanno ben oltre i miseri risultati della pista. Eppure tutto questo non può spegnere l’amarezza di milioni di appassionati, alcuni anche tifosi, che non possono accettare di vedere gare come quelle che le rosse hanno disputato nella stagione appena conclusa. Per fortuna nei motori non esistono le retrocessioni e quindi anno nuovo vita nuova. Non proprio, in realtà, perché con il medesimo regolamento al massimo la Ferrari può aspirare a non farsi più doppiare, i rivali non sono più Mercedes e Red Bull ma Renault, Mc Laren e Alpha Tauri. Ad Abu Dhabi un eccellente Kimi Raikkonen ha tenuto dietro senza fatica i due della rossa. Con Vettel al passo d’addio nella peggiore stagione possibile.

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ