PUBBLICITÁ

I dati

Sulla qualità della vita vince il centro nord: Bologna prima, Roma perde 18 posizioni

Redazione

La classifica del Sole 24 Ore mostra il divario tra le città del sud e quelle settentrionali. Ma su salute e rinnovabili è tutta l'Italia a dover migliorare 

PUBBLICITÁ

Il report sulla qualità della vita in Italia, con dati e infografiche, stilato dal Sole 24 Ore, è arrivato alla 33esima edizione. In cima alla classifica si conferma il centro nord e in particolare la città di Bologna che, con 5 punti in più dell'anno scorso, conquista per la quinta volta il primato. Al secondo posto c'è Bolzano, seguita da Firenze (entrambe in salita negli indicatori rispetto all'anno scorso). Agli ultimi tre posti: Caltanissetta, Isernia e Crotone. Isernia ha un punteggio inferiore di 25 punti rispetto all'anno scorso, motivato per lo più dalla lunga durata delle cause civili e dall'ultimo posto nella capacità di riscossione del Comune. 

La classifica è frutto di punteggi attribuiti su 90 indicatori, che quest'anno hanno subito alcune modifiche rispetto ai precedenti. Infatti, ne sono stati aggiunti alcuni che riguardano l'energia da fonti rinnovabili, le riqualificazioni e i consumi energetici. A questi si sommano nuovi parametri sulla partecipazione alle elezioni e altri legati al genere, che approfondiscono la qualità della vita per le donne.  

 

PUBBLICITÁ

Roma al 31esimo posto: -18 posizioni

Nella classifica, le due città più popolose del paese, Roma e Milano, scivolano verso il basso. Il capoluogo lombardo passa dal secondo all'ottavo posto mentre la Capitale, nell'anno dell'insediamento della nuova giunta guidata dal sindaco Roberto Gualtieri, crolla alla 31esima posizione. Entrambe le metropoli spiccano nella top 3 degli indici sul lavoro e sulla salute. Ma, a pesare sul punteggio di Roma, c'è il record negativo nell'indice sulla litigiosità all'interno dei tribunali; tanto che si posiziona al 106esimo posto per giustizia e sicurezza. Ma Roma peggiora anche nella casella "ambiente e servizi": risulta infatti terz'ultima in Italia per i servizi offerti ai giovani (nozze, primo figlio, sport...). Roma perde posizioni, anche se meno, nelle classifiche di "cultura e tempo libero" e sulla parità di genere.

 

Questioni di genere: la qualità della vita delle donne

Nell'indice di genere è la provincia di Monza e Brianza a conquistarsi il primato del benessere. Subito dopo Treviso e Cagliari. La provincia lombarda emerge in positivo per il gap di occupazione di genere più basso della penisola (7,1 per cento a fronte del 19,4 per cento). Inoltre, Monza e Brianza ottiene il secondo posto per livello di occupazione femminile e per il numero di giornate retribuite alle dipendenti. 

Anche l'istruzione identifica i divari di genere, e in questo caso è il sud Italia a primeggiare. Nonostante, infatti, i numeri sull'occupazione siano molto bassi (gli ultimi posti sono dedicati alle province siciliane e calabresi), quelli riguardanti le laureate conferiscono i primi posti a Benevento, Avellino e Caltanissetta (e i primi dieci posti sono tutti del sud). E in questa classifica, Crotone, che pure è l'ultimo comune d'Italia per qualità della vita, si aggiudica il secondo posto per le imprese con titolari sotto i 35 anni (cioè più del 12 per cento di quelle totali).

PUBBLICITÁ

 

PUBBLICITÁ

Su salute e rinnovabili si fa ancora troppo poco

I dati che riguardano la sanità, soprattutto dopo la pandemia, e quelli sull'utilizzo di fonti rinnovabili per produrre energia non risultano ancora soddisfacenti. Il sistema sanitario nazionale mostra infatti delle importanti lacune, in particolare per l'assistenza sanitaria di prossimità, In due città, Firenze e Napoli, si è perso in un anno un medico su dieci. E il rapporto indica come questi buchi assistenziali rischino di peggiorare a fronte dei finanziamenti carenti previsti dalla legge di Bilancio. In totale, nel paese, il numero dei medici di famiglia è sceso dal 2021 al 2022 del 19 per cento; questo perché molti di loro sono andati in pensione e non ci sono abbastanza giovani in grado di sostituirli. 

Le fonti rinnovabili sono l'altro fronte problematico legato all'intera penisola. La quota di elettricità prodotta senza l'utilizzo di combustibili fossili, infatti, è rimasta quasi invariata nel 2021. In cima alla classifica sull'incremento delle rinnovabili ci sono Terni (+37 per cento), Lucca (+31 per cento) e Frosinone (+29 per cento). Anche se in termini di quantità di energia prodotta da fonti sostenibili tendono a spiccare in positivo i comuni con meno densità abitativa, proprio perché possono destinare parte del loro territorio alle installazioni necessarie; e quindi sul podio si trovano Benevento, Aosta e la triade Barletta-Andria-Trani. Infine, uno dei parametri nuovi è quello dell'illuminazione pubblica sostenibile: si rileva in merito che ci sono dieci comuni d'Italia che usano esclusivamente luci a led. Ma nella maggior parte dei casi la transizione deve ancora cominciare.  

Di più su questi argomenti:
PUBBLICITÁ