Girotondo Fogliante

Firenze e Venezia, l'alleanza delle città d'arte per ripartire. Ne parliamo con architetti e urbanisti

I sindaci Nardella e Brugnaro hanno presentato un decalogo di proposte, indirizzato al governo, per il rilancio economico e urbano dei centri più colpiti dalla crisi del turismo. Ma come saranno le città del futuro? Analisi e progetti da Ponte Vecchio a San Marco

Una giunta di centrosinistra e una di centrodestra, unite nel contraccolpo economico della pandemia. "Firenze e Venezia sono il biglietto da visita per l'Italia", la dichiarazione comune dei primi cittadini Dario Nardella e Luigi Brugnaro nella giornata di lunedì. "Sono legate da uno stretto rapporto storico e artistico, oggi rinnovato in un crollo del fatturato anche oltre l'80 per cento. Numeri non rapportabili a nessun'altra città: servono interventi urgenti, il governo di unità nazionale avrà un ruolo centrale in questo ma siamo convinti che lo debbano avere anche le amministrazioni locali, consapevoli delle criticità del territorio".

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Da qui nasce "Città d'arte? #NONmetterledaparte" (nel pdf in alto), la linea guida dei sindaci in dieci punti - dalla salvaguardia della filiera turistica alla residenzialità e ai trasporti - che ora sarà portata all'attenzione del ministro del Turismo Garavaglia. Ma la grande partita, per le città d'arte, si gioca oltre i fondi del Recovery plan che pure avranno un ruolo fondamentale nella ripartenza. E' una questione identitaria. Tra sviluppo sostenibile e il ripensamento di un sistema che ha evidenziato tutta la sua fragilità durante la pandemia: "Firenze è ad alto rischio di disneyzzazione", ci ha spiegato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt. "Per riattivare il centro storico occorre esportare la cultura nelle periferie. Che a differenza di Venezia, circondata dall'acqua, presentano il vantaggio di essere in continuità urbana col territorio". Gli effetti della monocultura turistica sulla demografia lagunare sono infatti molto più accentuati. Eppure è proprio dall'acqua, dicono gli architetti, che la città dei dogi deve ripartire: "Solo un'immigrazione sana, unita al recupero funzionale delle sue aree insulari, può salvare Venezia dallo spopolamento".

 

L'indagine completa sul Foglio:

  

 

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