PUBBLICITÁ

"Test rapidi e mappatura dei contatti. Così riapriremo le scuole nel Lazio"

Marianna Rizzini

Parla l'assessore regionale alla Sanità Alessio D'Amato: "La tempestività è fondamentale, ma attenzione ai sintomi: non mandate a scuola un bambino se ha la febbre, prima di tutto"

PUBBLICITÁ

Roma. E se c'è un positivo in classe? Questa è la domanda che, nel dibattito sulla riapertura della scuola, angoscia la comunità genitori-docenti-studenti. E ci si prefigura scenari distopici di ogni tipo, specie attorno all'altra ricorrente domanda: come fare a tracciare gli eventuali positivi? E forse potrebbe ridurre lo stato collettivo di ansia la notizia che il virologo Andrea Crisanti sarà consulente della regione Lazio nella predisposizione di un piano di test rapidi (per ora previsto solo in due regioni – l'altra è il Veneto), dice l'assessore alla Sanità regionale Alessio D'Amato, ripercorrendo le tappe del percorso sanitario dietro le quinte, tanto più necessario in un momento in cui anche un solo intoppo potrebbe far crollare le sicurezze fondamentali all'avvio sereno dell'anno scolastico.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Roma. E se c'è un positivo in classe? Questa è la domanda che, nel dibattito sulla riapertura della scuola, angoscia la comunità genitori-docenti-studenti. E ci si prefigura scenari distopici di ogni tipo, specie attorno all'altra ricorrente domanda: come fare a tracciare gli eventuali positivi? E forse potrebbe ridurre lo stato collettivo di ansia la notizia che il virologo Andrea Crisanti sarà consulente della regione Lazio nella predisposizione di un piano di test rapidi (per ora previsto solo in due regioni – l'altra è il Veneto), dice l'assessore alla Sanità regionale Alessio D'Amato, ripercorrendo le tappe del percorso sanitario dietro le quinte, tanto più necessario in un momento in cui anche un solo intoppo potrebbe far crollare le sicurezze fondamentali all'avvio sereno dell'anno scolastico.

PUBBLICITÁ

 

“Già dal 20 agosto siamo partiti con test sierologici su base volontaria a insegnanti e personale delle scuole, e c'è stata una buona adesione. Poi, in base alle indicazioni nazionali, la regione, con un'ordinanza, ha reso possibile l'attivazione immediata delle Asl in vista della creazione delle unità anti-Covid per le scuole, con reclutamento straordinario di medici e infermieri. In questo modo le Asl possono appunto procedere velocemente in vista della riapertura. E abbiamo aderito alla gara promossa dall’Azienda zero del Veneto per l'acquisizione di un milione di tamponi rapidi che saranno utili anche a circoscrivere eventuali focolai”. Una volta varcata la soglia fatidica del 14 settembre, quindi, “l'attività di sorveglianza sarà continua”, dice D'Amato: “In caso venga rilevata una positività si procederà con i test rapidi, del tipo di quelli già usati negli aeroporti, e con la mappatura per cerchi concentrici”, cioè dei contatti “attorno” al positivo, con la collaborazione di famiglie e corpo docente. E però, dice D'Amato, “anche a monte si devono osservare alcune regole di buon senso: non mandare a scuola un bambino se ha la febbre, prima di tutto. E fare attenzione ai sintomi. In tal caso le scuole devono attivare il protocollo predisposto a livello nazionale, con isolamento del possibile positivo in attesa del test rapido. La tempestività è fondamentale, dal momento in cui si avverte il pediatra a quello in cui si esegue il test. Abbiamo già in parte sperimentato questo sistema con i centri estivi, con buoni risultati”.

 

PUBBLICITÁ

Altro punto importante per la riapertura: “La vaccinazione anti-influenzale. Da metà settembre saremo pronti con la campagna. Il vaccino, obbligatorio per gli over 65, e fortemente consigliato per gli over 60, sarà gratuito anche per i bambini dai 6 mesi fino a 6 anni, ma in generale dico a tutti: se possibile vaccinatevi. Le dosi che stiamo acquisendo sono sufficienti, vaccinarsi è una cosa semplice che in questo caso può aiutare molto a districarsi in caso di insorgenza sintomi”. Il Lazio è anche una delle regioni in prima linea di fronte al problema “rientri” dalle vacanze, con drive in negli aeroporti e negli ospedali e test rapidi nei porti, vista l'esplosione del focolaio in Costa Smeralda. D'Amato ricorda che “già all'inizio dell'estate ci siamo trovati a dover fronteggiare i possibili casi di importazione, vedi quello legato agli arrivi dal Bangladesh e quello dei ritorni dalla Romania, con attivazione di test ai caselli autostradali alle porte di Roma. Diciamo che nell'azione di contrasto al virus abbiamo attraversato diverse fasi: il 29 gennaio abbiamo avuto la prima allerta, con i coniugi cinesi di Wuhan allo Spallanzani, e nel corso dei primi mesi abbiamo cercato di sostenere gli ospedali perché non andassero in sofferenza. Adesso la battaglia si gioca su un piano diverso, quello dell'individuazione precoce dei positivi asintomatici”.

 

Con un occhio al temuto indice Rt che, dice D'Amato, per la terza settimana consecutiva, nonostante l'aumento dei contagi, è rimasta nella regione sotto all'uno. E se è vero “che i casi, come dicevo, sono soprattutto d'importazione”, dice l'assessore, “è importante che ci si sottoponga ai test volontari al rientro dalla Sardegna”. Ci sono stati anche, quest'estate, i giorni di emergenza post-12 agosto, la data in cui è uscita l'ordinanza che ha reso obbligatori entro 48 ore dal rientro i test per chi tornava da Grecia, Croazia, Spagna e Malta: “Tra il 16 e il 17 agosto eravamo pronti con i test a Fiumicino, poi a Ciampino, dove ora è stato attivato un grande drive-in nel parcheggio lunga sosta, per coprire anche la fascia oraria notturna degli arrivi”. E la road map, tra vacanze che finiscono e aule che riaprono, corre tra due punti fermi: testare e mappare: “Abbiamo i nostri 'cercatori', che vanno in cerca dei contatti dopo la rilevazione di una positività. Un po' il lavoro delle apposite app”, sorride D'Amato, alla vigilia dell'ultima settimana senza scuola.

PUBBLICITÁ