(Foto di Ansa) 

"Caldo?" "Broccoli"

A luglio fa caldo da secoli: facciamocene una ragione invece di sacrificarci all'ideologia

Giuliano Ferrara

I bollettini sono inclini alle metafore cataclismatiche: "Temperature elevate", "punte massime superiori ai 38 gradi". Le cose invece sono sempre andate così: eppure ci tocca la maledetta narrazione, una mania autolesionista che ci accalda ancora di più

Il colpo di calore o heatstroke, come preferiscono i bene informati, può colpirti a tradimento, se non bevi abbastanza, se non mangi frutta e verdura, se ti esponi al sole e alle ore peggiori del solleone pomeridiano, oppure può convivere con te da mane a sera attraverso la lettura dei bollettini di informazione ubuesque, tranne quello benedetto dell’Aeronautica militare, non ancora normalizzato e non incline alle metafore cataclismatiche. Come potete agevolmente constatare. 

- EVOLUZIONE PREVISTA PER LE PROSSIME 72 ORE: EVOLUZIONE PER IL GIORNO 19 LUGLIO 2022: ANCORA PREVALENTI CONDIZIONI DI STABILITÀ E CIELO IN PREVALENZA SERENO, SALVO POSSIBILI DEBOLI ROVESCI DAL TARDO MATTINO/METÀ GIORNATA E NEL POMERIGGIO SUI RILIEVI ALPINI E SUI RILIEVI SICILIANI. TEMPERATURE ELEVATE SULLE REGIONI CENTROCCIDENTALI DEL NORD E REGIONI CENTRALI TIRRENICHE, CON PUNTE MASSIME DI 38°C SULLA TOSCANA. VENTI IN GENERALE DEBOLI DI DIREZIONE VARIABILE, TENDENTI AD ASSUMERE REGIME DI BREZZA LUNGO LE COSTE DURANTE LE ORE CENTRALI, CON RINFORZI POMERIDIANI SULLE ALPI OCCIDENTALI.

 

- EVOLUZIONE PER IL GIORNO 20 LUGLIO 2022: BEL TEMPO SU TUTTO IL PAESE, ANCHE SE CON SVILUPPO DI NUBI CUMULIFORMI SU ALPI E PREALPI E SULLA SICILIA ORIENTALE DURANTE LE ORE CENTRALI, CON ASSOCIATI ROVESCI O TEMPORALI, IN ATTENUAZIONE DAL TARDO POMERIGGIO. TEMPERATURE ELEVATE SU REGIONI TIRRENICHE E PIANURA PADANA, CON PUNTE MASSIME SUPERIORI A 38°C SULLA PARTE OCCIDENTALE DI QUEST’ULTIMA E SULLA TOSCANA. VENTI IN GENERALE DEBOLI DI DIREZIONE VARIABILE, TENDENTI AD ASSUMERE REGIME DI BREZZA LUNGO LE COSTE DURANTE LE ORE CENTRALI, CON RINFORZI POMERIDIANI SULLE ALPI.

 

- EVOLUZIONE PER IL GIORNO 21 LUGLIO 2022: BEL TEMPO, CON AL PIÙ AUMENTO DELLE NUBI CUMULIFORMI SULLE ALPI ORIENTALI DURANTE LE ORE CENTRALI ACCOMPAGNATE DA ROVESCI O TEMPORALI, IN ATTENUAZIONE DAL TARDO POMERIGGIO. TEMPERATURE ELEVATE SU REGIONI TIRRENICHE, SUD E PIANURA PADANA, CON PUNTE MASSIME SUPERIORI A 38°C SU QUEST’ULTIMA. VENTI IN GENERALE DEBOLI DI DIREZIONE VARIABILE, TENDENTI AD ASSUMERE REGIME DI BREZZA LUNGO LE COSTE DURANTE LE ORE CENTRALI, CON RINFORZI POMERIDIANI SULLE ALPI ORIENTALI.

 

Ecco, le parole sono importanti, si dice sempre senza crederci sul serio. Dunque “temperature elevate”, con “punte massime superiori ai 38 gradi”, “regime di brezza lungo le coste durante le ore centrali” eccetera. Siamo in pieno luglio. Fa molto caldo. Ma se lo dico con il glorioso bollettino del servizio meteorologico dell’Aeronautica, non mi sorprendo. 
Vado a vedere gli anni precedenti, più o meno è così che vanno le cose, in luglio. I norvegesi usano una bellissima definizione eufemistica del tempo atmosferico nelle numerose giornate di cielo grigio che segnano la loro vita, quando da noi si dice che è un tempo schifoso: “Bel tempo coperto”. Lo trovo geniale. Qui da noi, nei pressi dell’Africa, si dice solo “bel tempo” quando ci sia il sole, condizione abituale, si registrano le minime e le massime, e si continua a vivere aspettando gli accumuli di nubi, le piogge e anche i temporali estivi, per poi proiettarci nella tregenda di novembre e del dissesto idrogeologico. Questa è la realtà, che potrebbe essere più consolante per chi ama il fresco, e un po’ tutti amiamo che si rinfreschi una giornata rovente, ma è la realtà. Detta per come è, con il linguaggio secco dell’Aeronautica, questa realtà è in fondo tollerabile. Bisogna prendere delle precauzioni, ma il colpo di calore psicologico non ci sarà. 

 

Invece ci tocca la maledetta narrazione, anzi siamo in regime di narrazioni variabili come tempeste informative, burrasche, chiamatele come volete. Una volta era Caronte, ora si evoca direttamente l’Apocalisse, una mania autolesionista intorbida le nostre povere menti anticicloniche già accaldate, le induce a raddoppiare, triplicare il sentimento di stagione, il fatto che a luglio fa caldo, un caldo insopportabile che da secoli sopportiamo lamentandoci. Non tutti. Ci sono persone affidabili e gentili, magari affette da un minimo di snobismo, che detestano parlare del caldo, e se per questo anche del freddo. Pensano che questa chiacchiera impoverisca la conversazione, la riduca a una abominevole poltiglia di banalità sudaticce. Un compianto intellettuale raffinato e spiritoso, grande amante della musica e della lirica italiana, un bell’ebreo newyorchese, sostituiva regolarmente al termine “caldo” la parola “broccoli”: gli dicevi che “fa un caldo tremendo”, naturalmente “pazzesco”, e lui replicava “sì, broccoli, broccoli, broccoli”.

 

Ora è possibile che il mondo bruci, come le pinete in Francia, le sierre in Spagna, l’arida e bella Grecia, o come Montecito e altri luoghi predesertici della California, o magari come Centocelle, periferia romana, dove pare abbiano addirittura trovato un tizio piromane con l’accendino ancora in mano, è possibile. E’ anche possibile che questa storia della casa che brucia, dei ghiacciai che ci minacciano, del mare che ci entra in casa sia parte di una variazione climatica piuttosto difficile da classificare, da afferrare nelle sue cause e nei suoi effetti di breve e medio termine (nel lungo, va ricordato, saremo tutti morti, compresi i nostri posteri). Ma cosa cambia se affrontiamo l’evenienza con lo stile asettico, né caldo né freddo, dei bollettini dell’Aeronautica, invece di dedicarci e sacrificarci all’ideologia, alla falsa coscienza della realtà, a propalazioni gigantesche incapaci di darci una rinfrescata e invece idonee a farci sentir ancora più caldo, di luglio poi? Cosa cambia? Broccoli. 

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  • Giuliano Ferrara Fondatore
  • "Ferrara, Giuliano. Nato a Roma il 7 gennaio del ’52 da genitori iscritti al partito comunista dal ’42, partigiani combattenti senza orgogli luciferini né retoriche combattentistiche. Famiglia di tradizioni liberali per parte di padre, il nonno Mario era un noto avvocato e pubblicista (editorialista del Mondo di Mario Pannunzio e del Corriere della Sera) che difese gli antifascisti davanti al Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato.