PUBBLICITÁ

La Borsa scommette sul vaccino

Redazione

I mercati premiano la sperimentazione sull’uomo allo Spallanzani

PUBBLICITÁ

Guardate all’indice di Borsa o al primo pollice che spinge su una siringa per iniettare il candidato vaccino dello Spallanzani contro Sars-Cov-2. Guardate alle aspettative dei governi, del mondo, dei mercati, su una cura che ci faccia uscire dalla nuova paura e troverete una centralità inaspettata nell’industria farmaceutica italiana ed europea. Non è questione di nazionalismo o di folle autarchia farmaceutica, perché tra le grandi multinazionali, quelle medie, le piccole aziende specialistiche, i poli di ricerca, c’è una forte integrazione capace di superare i confini e allo stesso tempo di valorizzare i luoghi di eccellenza per produzione e sviluppo. E’ un sistema integrato in cui la parte italiana, proprio grazie all’apertura del mercato e alla circolazione delle informazioni, riesce a portare un fatturato crescente da anni. Mentre nuove frontiere si stanno aprendo. Il caso dello Spallanzani e della sperimentazione avviata ora con i test su persone di un anticorpo monoclonale, base di quella che è terapia e insieme cura preventiva contro il nuovo coronavirus, rappresenta il punto avanzato dell’innovazione farmaceutica e terapeutica in corso.

ABBONATI PER CONTINUARE A LEGGERE
Se hai già un abbonamento:

Altrimenti


Guardate all’indice di Borsa o al primo pollice che spinge su una siringa per iniettare il candidato vaccino dello Spallanzani contro Sars-Cov-2. Guardate alle aspettative dei governi, del mondo, dei mercati, su una cura che ci faccia uscire dalla nuova paura e troverete una centralità inaspettata nell’industria farmaceutica italiana ed europea. Non è questione di nazionalismo o di folle autarchia farmaceutica, perché tra le grandi multinazionali, quelle medie, le piccole aziende specialistiche, i poli di ricerca, c’è una forte integrazione capace di superare i confini e allo stesso tempo di valorizzare i luoghi di eccellenza per produzione e sviluppo. E’ un sistema integrato in cui la parte italiana, proprio grazie all’apertura del mercato e alla circolazione delle informazioni, riesce a portare un fatturato crescente da anni. Mentre nuove frontiere si stanno aprendo. Il caso dello Spallanzani e della sperimentazione avviata ora con i test su persone di un anticorpo monoclonale, base di quella che è terapia e insieme cura preventiva contro il nuovo coronavirus, rappresenta il punto avanzato dell’innovazione farmaceutica e terapeutica in corso.

    

Da qualche anno è quello il filone più promettente innanzitutto nella realizzazione di nuovi antitumorali e nel miglioramento di quelli esistenti, ma dalla ricerca sugli anticorpi monoclonali stanno nascendo nuovi e straordinariamente efficaci antinfiammatori non steroidei e si stanno aprendo possibilità di grande rilievo nella lotta contro i batteri resistenti agli antibiotici. Insomma, e anche grazie ad altri filoni di ricerca, a partire proprio dalle tecniche innovative per lo sviluppo di vaccini, stiamo assistendo a un cambiamento produttivo eccezionale per l’industria del farmaco, paragonabile appunto alla rivoluzione portata a suo tempo dagli antibiotici, con le aziende italiane pienamente al passo e con il loro peso in crescita sia nella produzione industriale sia nella quota di export. Gli operatori delle borse europee se ne sono accorti da tempo. Oggi all’avvio della sperimentazione del vaccino italiano e alle notizie incoraggianti su altri vaccini e di fronte a possibili sviluppi nel breve delle terapie per il Covid il settore farmaceutico è salito ulteriormente. Mentre si attende, appena i progressi terapeutici saranno consolidati, che, togliendo la paura, suoni la sveglia per l’intera economia. E’ stato detto più volte che la svolta si dovrebbe avere all’inizio del nuovo anno. Tutti contiamo i giorni, in Borsa sanno che è necessario anticipare le mosse di investimento e già cominciano a prendere posizione.

PUBBLICITÁ