Chi c'era nel teatrino No vax e No pass al Senato

Giovanni Rodriquez

Dal filosofo Agamben agli esponenti del Coordinamento di Stefano Puzzer, tra fake news e paragoni con il nazismo. Chissà se qualcuno in Senato verrà chiamato a risponderne

“Ma che provocazione! Se questo qui continua a dire che sono d’accordo con persone che paragonano l’attuale situazione al nazismo io mi alzo e me ne vado”. Queste le parole usate lo scorso 1 dicembre da Massimo Cacciari su La7 in risposta alle accuse di Alessandro De Angelis.

  

    

“Vorrei iniziare il mio intervento citando il Codice di Norimberga ed i processi ai medici che durante il nazismo si erano resi colpevoli di gravi crimini eseguendo esperimenti nei lager". Queste invece le parole usante lo scorso 7 dicembre dal filosofo Giorgio Agamben, compagno di Cacciari nel contrasto alle informazioni del “mainstream” su Green Pass e vaccini, nel corso di un’audizione in Commissione Affari costituzionali al Senato. Insomma, lo scenario sembra assumere ogni giorno di più i contorni di una tragicommedia. 

     

Anche perché quello di Agamben non è stato un semplice passaggio, né tantomeno una premessa per poi sviluppare il suo pensiero sull’ultimo decreto varato dal governo. Tutta l’audizione del filosofo è ruotata infatti attorno all’evocazione dello spettro di un nazismo di ritorno. Se non addirittura qualcosa di peggiore visto che a più riprese ha descritto l’attualità come “una barbarie senza precedenti nella storia”. Quasi a dire che in fondo gli ebrei durante il nazismo o magari durante la schiavitù in Egitto tutto sommato erano un po’ dei privilegiati rispetto ai non vaccinati dei giorni nostri. Parlando dell’obbligo vaccinale esteso ad ulteriori categorie professionali, Agamben ha ricordato "la legge sulla protezione del popolo tedesco dalle malattie ereditarie che Hitler fece approvare nel 1933 appena salito al potere. Queste legge portò alla formazione di speciali commissioni mediche che decisero la sterilizzazione forzata di 400mila persone”. Quanto al Green Pass: “Separa e definisce in maniera negativa i no vax, come i non ariani per le leggi del '38. Stiamo scivolando in una barbare senza precedenti nella storia”.

     

Nel corso di questa due giorni di audizione non si sono sentiti però solo paragoni impropri con il passato. Ampio spazio è stato infatti riservato alla divulgazione di fake news da parte di operatori sanitari con un atteggiamento che sembrava rasentare quello del negazionismo verso il Covid. E, ancora una volta, nonostante le reiterate lamentale su censure e “informazione unilaterale” da parte dei media, questa è stata la dimostrazione di una sovraesposizione di queste tesi da parte di persone che, pur rappresentando un'esigua minoranza, hanno potuto usare da megafono anche una sede istituzionale come il Senato. Come Domenico Mastrangelo, tecnico di laboratorio all'Università di Siena che già in passato aveva destato scalpore per le sue posizioni scettiche verso la pandemia ed è a favore dell'uso della Vitamina C per combattere il Covid. Forse la parte più interessante del suo intervento è stato quando ha citato il recente congresso dell'American Heart Association dal quale “è emerso che il rischio di sviluppare sindrome coronarica acuta a 5 anni raddoppia in chi ha fatto due dosi di vaccino mRna contro il Covid”. Ora, il vaccino contro il Covid ha più o meno un anno, resta il mistero di come si siano maturate già oggi un’evidenza clinica su un dato che sarà disponibile intorno al 2025. 

    

La I Commissione ha poi dedicato spazio non a uno, ma a ben tre esponenti del Comitato scientifico del Coordinamento 15 ottobre che, per intenderci, è quello del portuale Stefano Puzzer. I cosiddetti “luminari oscurati” sono stati rappresentati da Marco Cosentino, docente di farmacologia all'univeristà dell'Insubria, che mostrando una slide senza alcuna fonte né riferimenti scientifici ha provato a dimostrare come la protezione dei vaccini contro il Covid cali al 13 per cento a sei mesi dalla somministrazione. Quanto ai loro benefici, questi sono stati definiti “limitati”, e “solo ora ci stiamo chiarendo le idee su di essi, mentre sui loro rischi abbiamo idee ancora molto confuse a causa della farmacovigilanza passiva. C'è un esitazione dei medici a segnalare, chissà perché…”.

  

    

Alberto Donzelli, medico specialista in Igiene e Medicina preventiva e in Scienza dell’Alimentazione, ha tentato invece di dimostrare come un presunto eccesso di mortalità registrato nel 2021 rispetto all’anno precedente fosse imputabile alle vaccinazioni in atto contro il Covid. Infine, l’endocrinologo Giovanni Frajese ha da prima sottolineato come i vaccini contro il Covid siano “sperimentali”, visto che “sono ancora in corso trial che finiranno la fase 3 nel 2022-2023”. Lo stesso ha poi riportato un'ulteriore fake news circa l’autorizzazione “emergenziale” usata da Ema per approvare questi vaccini. 

    

Ultimo personaggio degno di menzione è stato Erich Grimaldi, presidente del Comitato per le Cure Domiciliari Precoci Covid-19, al quale è stato offerto una sorta di spazio autopromozionale utilizzato per far conoscere “l’innovativa web app, che trovate sul nostro sito, alla quale arrivano migliaia di richieste al giorno a causa dei protocolli ministeriali su vigile attesa e paracetamolo in presenza di sintomi importanti quali febbre e tosse”. Grimaldi ha poi anticipato la pubblicazione “su una rivista americana di un nostro studio dove dimostreremo che prendendo in carico entro i primi giorni anche pazienti over 55 con patologie pregresse, il tasso di ospedalizzazione per Covid è zero per cento”. Chissà se qualcuno in Senato verrà chiamato a rispondere per questo teatrino.