editoriali
I brevetti non erano un problema
CureVac taglia la produzione, il mondo va verso un eccesso di offerta di vaccini
La società biotecnologica tedesca CureVac ha dichiarato di aver annullato gli accordi di produzione con due potenziali partner per il suo vaccino a mRna contro il Covid. Più in particolare, gli accordi con il gruppo svizzero Celonic e la tedesca Wacker verrebbero ora rescissi, mentre resterebbero invariati gli accordi di produzione esistenti con Rentschler Biopharma e Novartis. La decisione è stata presa dopo l’annuncio di Pfizer-BioNTech e Moderna di un aumento di produzione dei loro vaccini già approvati, anch’essi basati sulla stessa tecnologia. Inizialmente quello di CureVac era considerato un vaccino molto promettente, ma poi l’azienda è rimasta indietro rispetto ai rivali: a giugno e luglio erano stati pubblicati dati piuttosto deludenti sul candidato vaccino, ancora in attesa di approvazione dell’Ema. CureVac sta inoltre lavorando anche con GlaxoSmithKline su quella che sarà la prossima generazione di vaccini contro il Covid.
La società biotecnologica tedesca CureVac ha dichiarato di aver annullato gli accordi di produzione con due potenziali partner per il suo vaccino a mRna contro il Covid. Più in particolare, gli accordi con il gruppo svizzero Celonic e la tedesca Wacker verrebbero ora rescissi, mentre resterebbero invariati gli accordi di produzione esistenti con Rentschler Biopharma e Novartis. La decisione è stata presa dopo l’annuncio di Pfizer-BioNTech e Moderna di un aumento di produzione dei loro vaccini già approvati, anch’essi basati sulla stessa tecnologia. Inizialmente quello di CureVac era considerato un vaccino molto promettente, ma poi l’azienda è rimasta indietro rispetto ai rivali: a giugno e luglio erano stati pubblicati dati piuttosto deludenti sul candidato vaccino, ancora in attesa di approvazione dell’Ema. CureVac sta inoltre lavorando anche con GlaxoSmithKline su quella che sarà la prossima generazione di vaccini contro il Covid.
Vaccini, nel 2022 ci sarà un eccesso di domanda
La notizia del nuovo piano industriale di CureVac non fa che confermare quanto avevamo già anticipato sull’incremento della produzione mondiale di vaccini: ora si producono 1,5 miliardi dosi al mese, in costante crescita. Già nel 2022, secondo le proiezioni, ci sarà un eccesso di offerta. Per questo persino chi già detiene un brevetto, come CureVac, ridimensiona i piani industriali adeguandosi alla nuova realtà. Tutto ciò dimostra quanto fossero futili gli appelli per la sospensione dei brevetti allo scopo di aumentare la produzione di vaccini. Anzi, a ben vedere l’attenzione è stata spostata dai veri problemi. Tra i paesi promotori della sospensione dei brevetti c’è l’India ed bene ricordare che proprio l’India, con la sua politica protezionista e il blocco dell’export ha rappresentato uno dei maggiori ostacoli per far arrivare i vaccini nei paesi poveri attraverso Covax (il programma internazionale per l’accesso ai vaccini). E questo nonostante Covax abbia investito più di 1 miliardo di dollari nella produzione indiana di vaccini e abbia contribuito al trasferimento tecnologico.