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editoriali

Vaccini per tutto il mondo

Redazione

Aprono nuovi siti e la produzione cresce, presto ci saranno dosi per tutti

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L’Ema ha approvato oggi ulteriori siti per la produzione del vaccino contro il Covid di Pfizer-BioNTech. Un sito è situato a Francoforte, in Germania, ed è gestito da Sanofi-Aventis. L’altro si trova a Hameln, sempre in Germania, ed è gestito da Siegfried Hameln GmbH. Entrambi i siti produrranno il prodotto finito e forniranno fino a 50 milioni di dosi aggiuntive già nel 2021. Queste raccomandazioni da parte dell’Ema non richiedono un pronunciamento della Commissione europea e pertanto i siti possono diventare operativi fin da subito.

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L’Ema ha approvato oggi ulteriori siti per la produzione del vaccino contro il Covid di Pfizer-BioNTech. Un sito è situato a Francoforte, in Germania, ed è gestito da Sanofi-Aventis. L’altro si trova a Hameln, sempre in Germania, ed è gestito da Siegfried Hameln GmbH. Entrambi i siti produrranno il prodotto finito e forniranno fino a 50 milioni di dosi aggiuntive già nel 2021. Queste raccomandazioni da parte dell’Ema non richiedono un pronunciamento della Commissione europea e pertanto i siti possono diventare operativi fin da subito.

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A questa notizia se ne aggiunge una che riguarda Moderna: l’azienda si rivolgerà a una startup biotecnologica, National Resilience, per produrre dosi aggiuntive del suo vaccino contro il Covid. Moderna aveva affermato che avrebbe prodotto da 800 milioni a 1 miliardo di dosi del suo vaccino entro il 2021, fino ad arrivare a 3 miliardi nel 2022. La nuova collaborazione può portare alla produzione di centinaia di milioni di dosi in più.   Entrambe le notizie non fanno che confermare quanto scrivevamo (il Foglio dell’8 settembre) sul cambiamento di scenario nella produzione globale di vaccini: il problema forniture può considerarsi ormai superato.

Secondo le stime della società di analisi Airfinity, già ora si producono 1,5 miliardi di dosi al mese, che diventeranno 1,7 miliardi a dicembre, fino ad arrivare a 2,1 miliardi di dosi mensili a gennaio 2022. Un incremento della capacità produttiva che non solo garantirà di portare a termine in tranquillità la campagna vaccinale nei paesi più ricchi, che già ora hanno un surplus di vaccini pur prevedendo le scorte per le terze dosi, ma che rende anche concreta la possibilità di raggiungere il 40 per cento di coperture nei paesi più poveri entro il 2021.

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Le criticità ci sono: la prima è che i paesi del G7 dovrebbero rapidamente donare i vaccini; la seconda è la capacità logistica di far arrivare i vaccini nel braccio di miliardi di persone in paesi complicati. Ma la scarsità non è più il problema principale.

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