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Il caso AstraZeneca

Giovanni Rodriquez

Dubbi sull’efficacia negli anziani e ritardo nelle forniture. È scontro tra la Commissione e l’azienda farmaceutica 

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La valutazione per il vaccino di AstraZeneca è in via di finalizzazione e speriamo di dare l’autorizzazione entro questa settimana”. A confermare l’imminente via libera al terzo vaccino nell’Ue è stata la direttrice dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), Emer Cooke, in un’audizione al Parlamento europeo. Ma si accumulano incertezze sulla sua efficacia per gli over 65, oltre alle polemiche sulla drastica riduzione delle consegne previste per il primo trimestre 2021. A sollevare dubbi sulla questione dell’efficacia sono stati alcuni media tedeschi, come Bild e Handelsblatt. In particolare quest’ultimo aveva riportato alcuni dati interni del ministero della Salute che stimavano l’efficacia del vaccino AstraZeneca per gli over 65 anni solo all’8 per cento, sulla base dei dati dello studio preliminare dell’azienda. AstraZeneca ha smentito: “I report secondo cui l’efficacia del vaccino è dell’8 per cento negli adulti di età superiore ai 65 anni sono completamente errati”. L’azienda farmaceutica ha inoltre sottolineato come un importante comitato di vaccinazione del Regno Unito, il Jcvi (Joint committee on vaccination and immunisation), e l’Agenzia del farmaco britannica (Mhra) abbiano approvato l’utilizzo del vaccino in quella fascia di età. “A novembre, abbiamo pubblicato dati su The Lancet che dimostrano che gli anziani hanno mostrato forti risposte immunitarie al vaccino”, ha aggiunto il portavoce di AstraZeneca. Sulla vicenda è intervenuto anche un portavoce del ministro della Sanità Jens Spahn: “A prima vista, sembra si sia fatta confusione su alcuni dati: circa l’8 per cento dei soggetti dello studio sull’efficacia di AstraZeneca aveva tra 56 e 69 anni , solo il 3-4 per cento oltre i 70 anni”.

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La valutazione per il vaccino di AstraZeneca è in via di finalizzazione e speriamo di dare l’autorizzazione entro questa settimana”. A confermare l’imminente via libera al terzo vaccino nell’Ue è stata la direttrice dell’Agenzia europea per i medicinali (Ema), Emer Cooke, in un’audizione al Parlamento europeo. Ma si accumulano incertezze sulla sua efficacia per gli over 65, oltre alle polemiche sulla drastica riduzione delle consegne previste per il primo trimestre 2021. A sollevare dubbi sulla questione dell’efficacia sono stati alcuni media tedeschi, come Bild e Handelsblatt. In particolare quest’ultimo aveva riportato alcuni dati interni del ministero della Salute che stimavano l’efficacia del vaccino AstraZeneca per gli over 65 anni solo all’8 per cento, sulla base dei dati dello studio preliminare dell’azienda. AstraZeneca ha smentito: “I report secondo cui l’efficacia del vaccino è dell’8 per cento negli adulti di età superiore ai 65 anni sono completamente errati”. L’azienda farmaceutica ha inoltre sottolineato come un importante comitato di vaccinazione del Regno Unito, il Jcvi (Joint committee on vaccination and immunisation), e l’Agenzia del farmaco britannica (Mhra) abbiano approvato l’utilizzo del vaccino in quella fascia di età. “A novembre, abbiamo pubblicato dati su The Lancet che dimostrano che gli anziani hanno mostrato forti risposte immunitarie al vaccino”, ha aggiunto il portavoce di AstraZeneca. Sulla vicenda è intervenuto anche un portavoce del ministro della Sanità Jens Spahn: “A prima vista, sembra si sia fatta confusione su alcuni dati: circa l’8 per cento dei soggetti dello studio sull’efficacia di AstraZeneca aveva tra 56 e 69 anni , solo il 3-4 per cento oltre i 70 anni”.

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Eppure, un alto funzionario del Ministero della Salute tedesco, che ha avuto accesso ai dati, ha dichiarato all’Handelsblatt: “E’ impossibile confondere i numeri. Secondo i dati a nostra disposizione, l’efficacia nelle persone con più di 60 anni è inferiore al 10 per cento”. Dubbi che, seppur indirettamente, sembrano confermati dalle dichiarazioni di Cooke (Ema) che ieri spiegava come “gli studi presentati finora contengono dati limitati per quanto riguarda la popolazione anziana. Un fattore sul quale il nostro comitato scientifico sta riflettendo proprio per valutare lo spettro di efficacia del vaccino in rapporto all’età”. Anche Marco Cavaleri, responsabile vaccini Covid-19 dell’Ema, spiegava come “i dati negli anziani sopra i 55 e 65 anni non sono così ampi”. Non si esclude una possibile autorizzazione con indicazione aperta anche a queste fasce età, lasciando alle autorità sanitarie locali la scelta su come utilizzarlo. In tal caso spetterebbe all’Aifa la decisione per l’Italia.

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Chiarita la questione efficacia, resta invece “infuocata” la polemica legata alla distribuzione del vaccino dopo l’annuncio da parte dell’azienda farmaceutica di un taglio del 60 per cento delle dosi nel primo trimestre del 2021. Le autorità europee avevano accusato l’azienda di non rispettare i patti, sollevando l’ipotesi che i suoi dirigenti avessero deciso di privilegiare le consegne verso altri paesi. Il principale indiziato era il Regno Unito. Il ceo di AstraZeneca, Pascal Soriot, intervistato dalla Repubblica, ha replicato che l’azienda avrebbe consegnato una “quantità sufficiente” di vaccini, aggiungendo che nei contratti (secretati) si prevede che AstraZeneca faccia “del suo meglio” per produrre le dosi previste, senza particolari vincoli. Aggiungendo che le differenze rispetto alle consegne in Uk dipendono dal fatto che “abbiamo tre mesi di ritardo rispetto al Regno Unito”, che aveva firmato i contratti prima. Le dichiarazioni di Soriot hanno esacerbato ulteriormente gli animi, al punto che la Ue ha chiesto che venga reso pubblico il contratto di fornitura per fare chiarezza. “Gli sviluppatori dei vaccini hanno obblighi morali e contrattuali, il ‘massimo sforzo possibile’ – ha dichiarato la commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides – non è né accettabile né corretto: abbiamo firmato un contratto di preacquisto per far sì che producessero determinati volumi di vaccini prima dell’autorizzazione dell’Ema”.

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