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Editoriali

Il vaccino cinese è un grande bluff

Redazione

I risultati dei test sono confusi e contraddittori. E’ il momento della trasparenza

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Del vaccino sviluppato dalla Sinovac Biotech e che la Cina sta cercando di vendere in tutto il mondo a prezzi agevolati sappiamo sempre di meno, e i dati sono a dir poco confusi. Come scriveva ieri Bloomberg, il piccolo campione di test sull’uomo effettuato in Indonesia (1.620 persone) dice che il vaccino cinese CoronaVac è efficace al 65 per cento. Anche la Turchia ha pubblicato i dati dei test (su oltre 3.400 persone), e lì il vaccino Sinovac è stato dichiarato efficace al 91,2 per cento. I risultati della fase 3 effettuata in Brasile erano molto attesi, perché il paese sudamericano è uno dei più colpiti dal Covid e ha eseguito il test con il CoronaVac su un campione di oltre 13 mila persone. In un primo momento la società partner di Sinovac ha fatto sapere che il vaccino sembrava efficace al 78 per cento, poi però due fonti anonime qualificate hanno detto al portale d’informazione Uol che i risultati reali sarebbero vicini al 50 per cento. Il CoronaVac è molto importante per la reputazione del presidente cinese Xi Jinping, e sta per essere distribuito in tutti i paesi che ne hanno fatto richiesta a condizioni agevolate.

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Del vaccino sviluppato dalla Sinovac Biotech e che la Cina sta cercando di vendere in tutto il mondo a prezzi agevolati sappiamo sempre di meno, e i dati sono a dir poco confusi. Come scriveva ieri Bloomberg, il piccolo campione di test sull’uomo effettuato in Indonesia (1.620 persone) dice che il vaccino cinese CoronaVac è efficace al 65 per cento. Anche la Turchia ha pubblicato i dati dei test (su oltre 3.400 persone), e lì il vaccino Sinovac è stato dichiarato efficace al 91,2 per cento. I risultati della fase 3 effettuata in Brasile erano molto attesi, perché il paese sudamericano è uno dei più colpiti dal Covid e ha eseguito il test con il CoronaVac su un campione di oltre 13 mila persone. In un primo momento la società partner di Sinovac ha fatto sapere che il vaccino sembrava efficace al 78 per cento, poi però due fonti anonime qualificate hanno detto al portale d’informazione Uol che i risultati reali sarebbero vicini al 50 per cento. Il CoronaVac è molto importante per la reputazione del presidente cinese Xi Jinping, e sta per essere distribuito in tutti i paesi che ne hanno fatto richiesta a condizioni agevolate.

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Ma il problema della mancanza di trasparenza sui dati e sulla sua reale efficacia inizia a circolare, e ieri per esempio è stato posto anche dall’opposizione al governo filippino, che ha acquistato 25 milioni di dosi dalla Cina senza avere ancora il via libera dei regolatori – via libera che con dati così confusi potrebbe non esserci. Il tabloid Global Times ha pubblicato un articolo in cui si minimizzava: CoronaVac, si legge, protegge al cento per cento dei casi più gravi, quindi è già un ottimo risultato. Ma cosa succederà quando i paesi in via di sviluppo a cui la Cina ha promesso una copertura vaccinale completa non avranno una vera immunità dal Covid? Se Pechino vuole presentarsi sulla scena internazionale come una potenza responsabile, dovrebbe iniziare a praticare la trasparenza che si richiede al resto del mondo. Oltre che sui vaccini, anche agevolando la missione dell’Oms sull’origine della pandemia, che dovrebbe iniziare domani ma che da settimane viene bloccata dall’ostruzionismo di Pechino.

 

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