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Roma Capoccia

Nuova ordinanza: la discarica di Albano resta aperta

L'invaso accoglierà i rifiuti della capitale fino al 15 dicembre in modo da evitare l'emergenza nei giorni precedenti al Natale. La situazione però resta precaria, la bonifica slitta in avanti e c'è ancora chi vuole fermare il termovalorizzatore

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Un altro mese per evitare l’emergenza rifiuti nei giorni precedenti al Natale. Mentre i partiti della sinistra verde e un pezzo di Pd, in preda a un delirio inquietante, si fanno in quattro per cercare di fermare il progetto di un nuovo termovalorizzatore che risolverebbe la cronica emergenza capitolina, il sindaco Roberto Gualtieri è costretto a correre ai ripari e firmare una nuova ordinanza per prorogare, per la terza volta, la discarica di Albano.

 

L’invaso a due passi dai Castelli – che fu riaperto la prima volta dall’allora prima cittadina Virginia Raggi – accoglierà i rifiuti della capitale fino almeno al prossimo 15 dicembre. Sia chiaro: Gualtieri non aveva alcuna intenzione di rinunciare alla discarica che ancora oggi, accogliendo tra le 700 e le 800 tonnellate di rifiuti, consente alla città di non naufragare in mezzo alla spazzatura. La situazione però è precarissima. I commissari prefettizi della Ecoambiente (società proprietaria dell’impianto gravata da luglio da un’interdittiva antimafia) non hanno ancora presentato le garanzie fidejussorie necessarie sia per garantire la bonifica della discarica dopo la sua saturazione sia per ottenere la nuova Autorizzazione integrata ambientale. Senza l’ordinanza dunque Roma sarebbe finita di nuovo in mezzo a una grave emergenza. 
In questo contesto c’è ancora chi vuole fermare il termovalorizzatore.

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