Roma capoccia

A Roma il termovalorizzatore serve (anche) per i cinghiali

Filippo Passeri

Le incursioni degli ungulati, attirati dai rifiuti, sono sempre più frequenti. L’inceneritore di Gualtieri potrebbe essere la soluzione

Prima era principalmente una questione di decoro urbano ora è diventata una questione di sicurezza. L’ultima sortita è avvenuta il primo maggio: alla Balduina, una donna è stata aggredita da ben otto cinghiali, due di grosse dimensioni e sei cuccioli, i medici le hanno dato tre giorni di prognosi. Due settimane fa, invece, un’altra donna in via Igea, zona residenziale di Roma nord, ha dovuto affrontare una famiglia di cinghiali, cavandosela per fortuna solo con un enorme spavento. Addirittura, i residenti di Balduina, Trionfale, Monte Mario, Ottavia e Camilluccia – le zone maggiormente colpite perché vicine alla riserva naturale dell’Insugherata che è il luogo dove i cinghiali proliferano – hanno deciso di imporsi il coprifuoco: tutti a casa alle 20:30 (neanche il Covid era arrivato a tanto). 


Le aggressioni hanno in comune due cose: la prima è che entrambe le donne erano in compagnia dei cani, che si confermano i migliori amici dell’uomo e un’ottima arma difensiva, loro malgrado, contro i cinghiali; la seconda è che gli assalti sono avvenuti in prossimità dei cassonetti e non perché gli animali volessero buttare la spazzatura bensì perché se la volevano mangiare. L’ultima idea del Comune, partorita da un Tavolo tecnico per contenere la presenza degli ungulati, è quella di impiantare delle recinzioni “Keller anti-cinghiali”. Si tratta di cancellate a maglie strette termosaldate, installate in profondità nel terreno (e non intorno alle persone, che forse sarebbe la soluzione migliore) così da bloccare gli scavi degli animali e chiudere i varchi nei quali passano. 


Il problema all’origine di tutto, però, rimane: la monnezza che – abbondando e debordando – attrae gli animali. Proprio per questo l’annuncio del sindaco Gualtieri di un termovalorizzatore per trattare 600 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati all’anno è una svolta epocale,  in grado di risolvere la cronica crisi della spazzatura e, di conseguenza, il problema cinghiali. La proposta è, però, osteggiata dal M5s, com’è noto. Ora non si capisce se i grillini tengano così tanto alla monnezza da soffrire per un’eventuale pulizia della città oppure abbiano particolarmente a cuore i cinghiali, tanto da reputare un atto disumano privarli del cibo.