(Foto di Ansa) 

Nuit romaine

Dior manda in onda il film che racconta la storia e la mitologia di palazzo Farnese

Fabiana Giacomotti

La Maison francese ha voluto celebrare il Palazzo Farnese con un film girato durante il lockdown, in un connubio di danza, musica e arte per suggellare le due nazioni

Forse se Marine le Pen avesse vinto le elezioni l’avrebbero ritirato. Oppure l’avrebbero trasmesso comunque appellandosi all’arte che salverà il mondo, meraviglioso e molto disatteso aforisma di un russo che l’internazionale del pol.corr. ha cercato di cancellare. Però almeno questa è andata diversamente, Emmanuel Macron ha vinto e dunque domani, giornata internazionale della danza, sul canale YouTube di Dior verrà trasmesso il film “Nuit romaine”, girato all’ambasciata di Francia durante il lockdown, delicato suggello fra due nazioni con molte radici comuni. Dura circa un’ora, racconta la storia e la mitologia del palazzo ispirandosi agli affreschi dei Carracci, attraverso una figura di riferimento, la direttrice del Corpo di Ballo del Costanzi Eleonora Abbagnato, che ne percorre le sale e gli scaloni nelle vesti di Nox, regina della notte, accompagnata dal primo ballerino Friedemann Vogel e dai danzatori. Buona parte dell’incanto del film, come ovvio, è dato dai costumi, ideati dalla direttrice artistica di Dior Maria Grazia Chiuri con il supporto non solo del suo atelier e di quello dell’Opera di Roma, ma anche, si dice, da un generoso coinvolgimento della maison Biagiotti. Siamo rimasti colpiti da un’evoluzione vestimentaria in chiave Francis Bacon della figura del cardinale Alessandro Farnese, interpretato da una donna, e da un costume spettacolare a frange e perline. Nessuno fra gli spunti offerti a migliaia dall’edificio e dagli affreschi è andato perduto da Dior, a partire dall’ambivalenza di genere con cui il tardo Rinascimento e il Barocco sapevano giocare senza le inutili pesantezze di oggi. Funziona tutto. Tranne la musica. Forse Angelin Preljocaj, che firma la coreografia e una regia molto attenta alla bellezza dell’anatomia umana, avrebbe potuto affidarsi a uno dei musicisti contemporanei che non disdegnano di comporre perfino per le sfilate, vedi Alexandre Desplat.

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