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Roma Capoccia

All'Atac arriva il milanese Zorzan ma la metro B è senza vetture

Gianluca De Rosa

Nominato il nuovo direttore generale (in comproprietà con la Atm di Milano). Ieri su 37 treni ne circolavano 13

Roma. Dopo settimane di attesa alla fine è arrivata l’ufficialità. Alberto Zorzan, direttore Operation della milanese Atm, sarà il nuovo direttore generale di Atac. Lo ha deciso ieri pomeriggio il consiglio di amministrazione della municipalizzata capitolina. Per il passaggio formale delle deleghe operative ci vorrà ancora qualche settimana. Quel che è certo è che per Zorzan comincerà sin da subito una sfida complessa. Soprattutto lato manutenzioni.

Anche ieri si sono registrati notevoli disagi sulla metro B rimasta con pochissimi treni in servizio. Delle 37 vetture di cui dispone la linea blu ieri, come due giorni fa, ne circolavano solamente 13. Poco meno dei due terzi dei treni, insomma, erano fuori uso. Il risultato sono stati tempi di attesa di 15 minuti anche nelle ore di punta, banchine strapiene e pendolari sull’orlo di una crisi di nervi. Su che cosa abbia generato questa preoccupante assenza di mezzi è nata una lunga polemica tra l’assessore dem Eugenio Patanè e l’opposizione grillina, capitanata dall’ex assessora ai Trasporti della giunta di Virginia Raggi, oggi capogruppo del M5s in Assemblea capitolina, Linda Meleo. In un’intervista uscita ieri su Repubblica l’assessore aveva vagheggiato una sorta di complotto: il tornio che serve a alla manutenzione delle ruote dei treni è stato preso a martellate, inservibile per alcuni giorni. Un secondo incidente dopo che alcune settimane fa si era bloccato il servizio per problemi all’impianto elettrico: qualcuno aveva chiuso un generatore con un lucchetto. Lo stop del tornio ferma in questo momento nove treni in attesa di manutenzione. “In 40 giorni contiamo a rimetterli tutti sui binari”, dice Patanè.

Sulla vicenda indaga la magistratura, ma per i grillini si tratta di una scusa. “Se fossimo stati noi a parlare di ‘manine’ – attacca Meleo – ci avrebbero riso tutti in faccia”. L’assessore Patanè non ci sta: “Nessuno parla di complotto, questa è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, il problema è che in cinque anni sulle manutenzioni la giunta Raggi non ha fatto niente”. Anche su questo punto è arrivata puntuale la replica dell’ex assessora grillina. “I lavori di oggi sono possibili perché noi abbiamo ottenuto i finanziamenti e fatto le gare, altro che piano Marshall dell’assessore Patanè”.

Di certo c’è che alcune settimane fa il Campidoglio abbia dovuto chiedere all’Anfisa, l’agenzia che per conto del ministero dei Trasporti si occupa del controllo sulla manutenzione delle ferrovie, una proroga di un anno per la revisione generale di 20 treni della linea A, senza la quale l’effetto sarebbe stato quello di bloccare completamente il servizio. Per la revisione generale, che si fa ogni 10 anni circa, servono infatti almeno cinque mesi. Un problema analogo riguarda oggi proprio la B, dove 19 treni hanno bisogno almeno di mirati interventi manutentivi. Di questi 12 sono già fuori servizio per essere aggiustati.

Non è finita qui. Nelle prossime settimane potrebbero non mancare problemi anche sulla metro C. Dovrebbero partire a breve le revisioni intermedie (a cadenza quinquennale) per i 13 treni della linea verde. L’Anfisa già a febbraio ne ha bloccato uno. “Serve un patto con l’autorità ferroviaria per non mettere in ginocchio Roma”, diceva ieri piuttosto preoccupato Patanè. All’agenzia ministeriale in questo momento sono molto attenti al rispetto formale delle scadenze manutentive. Nessuno ha dimenticato il collasso delle scale mobile nella stazione della metro A di Repubblica nell’ottobre del 2018, quando una gestione più lasca e discrezionale ha rischiato di generare una tragedia..