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Roma Capoccia

Tempesta imperfetta, i fuochi d’artificio sono questione di stato

Andrea Venanzoni

Dallo spettacolo pirotecnico alla cena elettorale: a Ostia 27.450 euro di fondi pubblici sono stati dirottati per la corsa al Campidoglio della sindaca Raggi. Con qualche colpo di scena

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Dalla terra dei fuochi alla terra dei fuochi d’artificio. La polemica è montata veloce, comprensibilmente, e in piena campagna elettorale sarebbe stato arduo immaginare il contrario. Siamo a Ostia, X Municipio di Roma, more solito. L’accusa, rivolta dalle opposizioni alla maggioranza pentastellata che governa il Municipio e divenuta anche oggetto di esposto in Corte dei Conti, è di aver dirottato i fondi pubblici, 27.450 euro in affidamento diretto, destinati al consueto spettacolo pirotecnico che si tiene al Pontile del Lido di Ostia a Ferragosto, per organizzare una festicciola sempre pirotecnica davanti al ristorante scelto dalla sindaca Raggi e dai suoi sostenitori per una cena elettorale. Non più il quindici ma il trentuno di agosto, e non più il Pontile ma il tratto di mare antistante la Fontana dello Zodiaco, dove nelle vicinanze, sincronicità che avrebbe incuriosito Carl Gustav Jung, sorge il ristorante prescelto dai pentastellati. La vicenda potrebbe essere liquidata come spicciola polemica iper-localistica, ma il seguito assume la fisionomia di un gustoso racconto grottesco sospeso tra Jarry e Flaiano con una spruzzata di Hollywood che non guasta mai.

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Dalla terra dei fuochi alla terra dei fuochi d’artificio. La polemica è montata veloce, comprensibilmente, e in piena campagna elettorale sarebbe stato arduo immaginare il contrario. Siamo a Ostia, X Municipio di Roma, more solito. L’accusa, rivolta dalle opposizioni alla maggioranza pentastellata che governa il Municipio e divenuta anche oggetto di esposto in Corte dei Conti, è di aver dirottato i fondi pubblici, 27.450 euro in affidamento diretto, destinati al consueto spettacolo pirotecnico che si tiene al Pontile del Lido di Ostia a Ferragosto, per organizzare una festicciola sempre pirotecnica davanti al ristorante scelto dalla sindaca Raggi e dai suoi sostenitori per una cena elettorale. Non più il quindici ma il trentuno di agosto, e non più il Pontile ma il tratto di mare antistante la Fontana dello Zodiaco, dove nelle vicinanze, sincronicità che avrebbe incuriosito Carl Gustav Jung, sorge il ristorante prescelto dai pentastellati. La vicenda potrebbe essere liquidata come spicciola polemica iper-localistica, ma il seguito assume la fisionomia di un gustoso racconto grottesco sospeso tra Jarry e Flaiano con una spruzzata di Hollywood che non guasta mai.

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La difesa d’ufficio contro le accuse delle opposizioni è stata strenua: il consigliere capitolino Paolo Ferrara ha parlato di pura coincidenza e ha sostenuto che dal ristorante non si sarebbero potuti nemmeno vedere i fuochi. In realtà il locale è praticamente tutto a vetrate, e si trova a pochissime centinaia di metri dal punto da cui si sarebbe dovuto tenere lo spettacolo.

La polemica, come dicevamo, condita da una non indifferente scia di esposti e denunce e diatribe a mezzo stampa e social, divampa e diviene più luminosa dei fuochi stessi. Dario Nanni, candidato con la Lista civica Calenda Sindaco, annuncia un esposto in Corte dei Conti per chiedere delucidazioni sulla destinazione di quei fondi. Ma ancor prima Paula Filipe De Jesus, candidata presidente del X Municipio con REvoluzione Civica di Monica Lozzi e animatrice di Labur, laboratorio di urbanistica da anni attivo sul territorio lidense nel reclamare trasparenza dell’azione amministrativa e nel presentare dettagliati dossier ed esposti, aveva denunciato la vicenda, prima sui social e successivamente con le carte bollate, indirizzando un formale esposto a firma di Andrea Schiavone, sempre di Labur, a varie autorità. La candidata della Lega a Presidente del Municipio X, Monica Picca, annuncia una interrogazione.

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Ed ecco allora il colpo di scena.

Ricorderete George Clooney alle prese con la “tempesta perfetta”, in una disperata battaglia contro onde oceaniche alte come grattacieli. E nonostante probabilmente Clooney non sia mai stato ad Ostia, sembra quasi che un devastante moto ondoso debba abbattersi sulla costa. Ma la tempesta in questo caso è piuttosto imperfetta. La Presidente del Municipio, Giuliana Di Pillo, su Facebook comunica che l’evento pirotecnico è rimandato a causa proprio delle avverse condizioni del mare. L’annuncio innesca una grandissima curiosità, sia tra i cittadini che passeggiano sul lungomare e che si trovano davanti una tavola d’acqua, più piatta della Pianura Padana, sia tra i meteorologi le cui previsioni non prevedono alcuna forma di mare increspato.

Monica Picca si reca con tanto di smartphone sul Lungomare per documentare le placide condizioni del mare notturno. La Presidente di Municipio, ad alcuni utenti che fanno notare l’assoluta normalità del mare, risponde che la comunicazione sulla impossibilità di tenere lo spettacolo causa avverse condizioni marine sarebbe stata fornita proprio dalla ditta che si sarebbe dovuta occupare dei fuochi. La stampa locale indaga. Viene chiamata in causa persino la Capitaneria di Porto, per tentare una ultima, estrema difesa, ma la Capitaneria nega di aver opposto alcun divieto o di aver comunicato condizioni meteo proibitive. Sembra quasi di sentir echeggiare le parole di Joseph Conrad, ‘il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt’al più è stato complice della sua irrequietezza’. Specie in campagna elettorale.
 

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