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Virginia non molla e rilancia, tutti i consiglieri m5s sono con lei

Gianluca De Rosa

Grande mobilitazione d'apparato grillino per la ricandidatura malgrado Grillo e malgrado i romani scontenti

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Roma. “Fai le valigie e andiamo via”, le aveva detto qualche giorno fa dal suo blog Beppe Grillo prendendo in prestito una composizione in romanesco di un anonimo militante 5 stelle, ma Virginia Raggi di trasferirsi lontano dal Campidoglio sembra non averne alcuna intenzione. Almeno per adesso la prima cittadina non ha rinunciato all’idea del bis. Anzi, proprio quella stessa brutta poesiola, era stata condivisa nelle ore precedenti sulle rispettive pagine social anche da Max Bugani – che della sindaca è capo segreteria – e dal marito Andrea Severini. E non per l’allusione alle valigie e all’addio alla “gente de’ fogna”, quanto piuttosto per un’altra cosa contenuta nel componimento che denigra i romani ed esalta le gesta virginiesche: l’ammonimento per le prossime elezioni. “Pensatece, c’avete undici mesi de tempo, pe’ pensacce bene”.

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Roma. “Fai le valigie e andiamo via”, le aveva detto qualche giorno fa dal suo blog Beppe Grillo prendendo in prestito una composizione in romanesco di un anonimo militante 5 stelle, ma Virginia Raggi di trasferirsi lontano dal Campidoglio sembra non averne alcuna intenzione. Almeno per adesso la prima cittadina non ha rinunciato all’idea del bis. Anzi, proprio quella stessa brutta poesiola, era stata condivisa nelle ore precedenti sulle rispettive pagine social anche da Max Bugani – che della sindaca è capo segreteria – e dal marito Andrea Severini. E non per l’allusione alle valigie e all’addio alla “gente de’ fogna”, quanto piuttosto per un’altra cosa contenuta nel componimento che denigra i romani ed esalta le gesta virginiesche: l’ammonimento per le prossime elezioni. “Pensatece, c’avete undici mesi de tempo, pe’ pensacce bene”.

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Visto però che i versi hanno generato confusione, ieri il nuovo endorsement è arrivato in prosa. E anche se a postarlo è un semplice consigliere comunale, la cosa non è di poca importanza. L’autore, infatti, è Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente, e consigliere negli ultimi tempi molto critico nei confronti della giunta in particolare sulla scelta della nuova discarica della città. Come sua moglie, Silvia Crescimanno, presidente M5s nel municipio XII, anche Diaco era arrivato a minacciare le dimissioni. Suo era l’atto d’indirizzo approvato dall’Assemblea capitolina per chiedere alla giunta di ritirare la decisione.

 

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Quella posizione, però, non è stata mai riveduta. Diaco, invece, sembra essersi riallineato. “Tanto abbiamo fatto per Roma, ma tantissimo resta da fare”, scrive su Facebook allegando al post una foto che lo ritrae sorridente accanto a Virginia Raggi prima di iniziare un lungo elenco fatto di “battaglie agli zozzoni”, “investimenti sul verde pubblico”, “assunzioni di giardinieri” ed “orti urbani”. Una lista senza cenni a discariche e rifiuti propedeutica a un finale assolutamente esplicito: “Se i cittadini ci accorderanno nuovamente la loro fiducia, Roma proseguirà il proprio percorso di crescita e di sviluppo. Virginia Raggi è, senza dubbio, l’unica soluzione per la città. Anche nei prossimi anni”.

 

Il post fa parte di una strategia di ricompattamento che a palazzo Senatorio giudicano fondamentale. “Tutti uniti al fianco di Virginia”. Con l’incentivo molto concreto (ma anche molto improbabile) che il bis della sindaca possa trasformarsi in un bis per tutti sfruttando la regola del mandato zero per rimanere in Assemblea capitolina. Lo stesso Diaco non si nasconde: “Mi piacerebbe continuare il grande lavoro che abbiamo cominciato”.

 

Compattare la maggioranza in aula Giulio Cesare è fondamentale anche per mettere in fila un altro tassello importantissimo per la ricandidatura: lo stadio della Roma. Settimana scorsa Raggi ha convocato la maggioranza per illustrare gli esiti della due diligence degli uffici capitolini che mostrano come l’iter amministrativo non è stato viziato dall’inchiesta giudiziaria. La documentazione dovrebbe convincere i grillini a votare in Aula convenzione urbanistica e la variante, i due atti che mancano per partire con i lavori. Ieri a margine di un evento Virginia Raggi ha annunciato: “A giorni la delibera arriverà in giunta, poi passerà in Assemblea, immagino, dopo l’estate”. A inizio della prossima settimana, intanto, ci sarà un secondo vertice per vedere – una volta visionati gli atti della due diligence – quanti consiglieri sono pronti al voto.

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Lo stadio sarà l’asso da calare da una mano dalla quale la sindaca intende giocare comunque anche altre carte per convincere i romani a darle nuovamente fiducia. Si va dal rifacimento delle strade, su cui ultimamente c’è stata una notevole accelerazione (con due particolari “vittorie”: il piano sampietrini a piazza Venezia e via IV novembre e l’abbattimento della sopraelevata della tangenziale), alle nuove piste ciclabili. C’è poi la metro C: la sindaca vorrebbe essere nominata commissario dell’opera, per la quale l’amministrazione ha meritevolmente chiesto al ministro dei Trasporti Paola De Micheli l’inserimento nel dl Semplificazioni. Insomma, si prova a raschiare il buono di cinque anni alla guida della città, perfettamente consapevoli della grana più grossa, i rifiuti. Alcuni giorni fa la procura ha sequestrato una parte del Tmb di Rocca Cencia, l’impianto che ogni giorno tratta una buona fetta dell’indifferenziato romano. L’area sequestrata è quella della vasca della frazione organica stabilizzata (fos), la parte organica del trattamento che – secondo i magistrati – era pessima: l’impianto diventato una discarica. In teoria, si sono affrettati a spiegare da Ama e dal Campidoglio, non c’è un effetto diretto sulla capacità di trattamento, ma in pratica la mancanza della vasca potrebbe costringere a ridurre la monnezza trattata. Ieri, fiutando la falla, sul posto è tornato Matteo Salvini, che era stato lì anche in autunno. Anche questa volta il segretario leghista non è stato fatto entrare, ma se allora fu un errore, uno smacco imprevisto, stavolta Salvini il “rimbalzo” lo ha volutamente cercato. “Ama ha qualcosa da nascondere, andrò dai magistrati”. La campagna elettorale è partita.

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