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Più tavolini per tutti

Gianluca De Rosa

Braccio di ferro tra gli assessori, ma alla fine Raggi aumenta gli spazi per bar e ristoranti

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Roma. Annunciata, discussa, promessa, alla fine la delibera per aumentare tavolini e sedie per bar, ristoranti e librerie è arrivata. Ieri sera la giunta capitolina ha approvato il testo voluto dall’assessore al Commercio Carlo Cafarotti, che ora dovrà approdare in Assemblea per la votazione finale. Chi già possiede l’occupazione di suolo pubblico potrà ampliarla per sei mesi del 35 per cento, ovviamente nel rispetto del codice della strada. Chi invece non aveva fino ad oggi dehors, tavolini e sedie fuori dal proprio locale potrà metterle in misura sempre del 35 per cento, calcolato questa volta sull’interno del locale. La richiesta, corredata da piantina dello spazio occupato, dovrà essere inviata al municipio competente, ma gli arredi potranno essere subito installati. I controlli avverranno a posteriori. La delibera ricalca in tutto e per tutto quella presentata alcuni giorni fa dal partito democratico romano. “Abbiamo voluto aspettare il decreto rilancio”, spiegava ieri la sindaca Virginia Raggi. Nel provvedimento del governo, in effetti, sono contenute diverse disposizioni utili: la deroga al parere delle soprintendenze per l’occupazione di suolo pubblico e la cancellazione delle rate residue, fino a ottobre 2020, del canone. Ma dietro al ritardo non c’è solo questo. Nei giorni scorsi la sindaca aveva promesso che al posto della delibera sulla materia sarebbe arrivata un’ordinanza, un atto più snello, che non ha bisogno di passare dall’Assemblea capitolina. A preoccuparla, l’ennesima gara tra l’assessore Cafarotti e il presidente della commissione Commercio Andrea Coia. Le delibere di maggioranza, infatti, sono due, la seconda è proprio quella di Coia.

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Roma. Annunciata, discussa, promessa, alla fine la delibera per aumentare tavolini e sedie per bar, ristoranti e librerie è arrivata. Ieri sera la giunta capitolina ha approvato il testo voluto dall’assessore al Commercio Carlo Cafarotti, che ora dovrà approdare in Assemblea per la votazione finale. Chi già possiede l’occupazione di suolo pubblico potrà ampliarla per sei mesi del 35 per cento, ovviamente nel rispetto del codice della strada. Chi invece non aveva fino ad oggi dehors, tavolini e sedie fuori dal proprio locale potrà metterle in misura sempre del 35 per cento, calcolato questa volta sull’interno del locale. La richiesta, corredata da piantina dello spazio occupato, dovrà essere inviata al municipio competente, ma gli arredi potranno essere subito installati. I controlli avverranno a posteriori. La delibera ricalca in tutto e per tutto quella presentata alcuni giorni fa dal partito democratico romano. “Abbiamo voluto aspettare il decreto rilancio”, spiegava ieri la sindaca Virginia Raggi. Nel provvedimento del governo, in effetti, sono contenute diverse disposizioni utili: la deroga al parere delle soprintendenze per l’occupazione di suolo pubblico e la cancellazione delle rate residue, fino a ottobre 2020, del canone. Ma dietro al ritardo non c’è solo questo. Nei giorni scorsi la sindaca aveva promesso che al posto della delibera sulla materia sarebbe arrivata un’ordinanza, un atto più snello, che non ha bisogno di passare dall’Assemblea capitolina. A preoccuparla, l’ennesima gara tra l’assessore Cafarotti e il presidente della commissione Commercio Andrea Coia. Le delibere di maggioranza, infatti, sono due, la seconda è proprio quella di Coia.

 

Quest’ultimo però nega dissidi con l’assessore: “Sono testi che vanno in parallelo, non c’è alcuna competizione con Carlo”, spiega, confermando però che non ritirerà la sua proposta. “È protocollata ed è molto più ampia: bene votare subito e in emergenza quella dell’assessorato, ma poi serve un testo più completo”. In che senso? “La mia delibera – spiega – si estende anche agli operatori dei mercati e non prevede percentuali, non hanno senso: c’è chi non ha spazio per mettere neanche un tavolino in più senza occupare la strada e chi, invece, ha una piazza vuota davanti a sé, le percentuali sono inutili”. C’è poi la questione scadenza. “Le occupazioni straordinarie con la mia delibera sarebbero valide per 18 mesi: che senso ha per un imprenditore investire in sedie, tavoli e altri arredi per sole sei mensilità?”. Infine, dice Coia: “Il mio provvedimento prevede la cancellazione del canone per tutto il 2020, in quella dell’assessore su questo non c’è nulla”.

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