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Le maionesi impazzite dei documenti papali

Camillo Langone
Ringrazio il Cielo per avermi dato Flavio Cuniberto, il mio commentatore personale dei documenti papali. Lui pacatamente li studia, lui pacatamente ne scrive e io poi pacatamente lo recensisco, senza violare nessun obbligo di deferenza verso il Sommo Pontefice. Cuniberto è un filosofo che insegna all’università di Perugia e che adesso ha pubblicato “Madonna povertà.
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Ringrazio il Cielo per avermi dato Flavio Cuniberto, il mio commentatore personale dei documenti papali. Lui pacatamente li studia, lui pacatamente ne scrive e io poi pacatamente lo recensisco, senza violare nessun obbligo di deferenza verso il Sommo Pontefice. Cuniberto è un filosofo che insegna all’università di Perugia e che adesso ha pubblicato “Madonna povertà. Papa Francesco e la rifondazione del cristianesimo” (Neri Pozza). Essendo un libro anziché un articolo non tratta della “Amoris laetitia”, tratta invece della “Evangelii gaudium” e della “Laudato si’”, dopo una minuziosa analisi definiti “due documenti che appaiono come un vero programma rivoluzionario nel senso più giacobino della parola: come un dittico post-cristiano”. Cuniberto non è un controversista eccitato alla Socci, è un logico freddo che di quei testi mostra le contraddizioni interne e l’incompatibilità col Nuovo Testamento. Non giudica il Santo Padre, chiamato a fronteggiare una situazione disperante: “L’enorme diffusione di pratiche e filosofie di matrice orientale conferma che la linfa cristiana originaria si è disseccata”. Giudica i documenti, probabilmente scritti da altri (padre Antonio Spadaro?), maionesi impazzite siccome emulsionare Thoreau e San Paolo, Rousseau e Gesù proprio non è possibile. O almeno così pensa Cuniberto: relata refero. (Non so cosa scriverà della “Amoris laetitia” il mio commentatore personale dei documenti papali, mi auguro soltanto che ci metta molto tempo, non ho nessuna fretta, lasci pur decantare).
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