Il racconto
Ilaria Salis candidata, lo schiaffo di Bonelli & Fratoianni al Pd di Schlein
L'italiana detenuta a Budapest corre alle europee con Avs, dopo il no ai dem. Così i rossoverdi stanno scavando una trincea a sinistra del Nazareno
Brindano Bonelli & Fratoianni, resta stordita per la magra figura l’area del Pd che ruota intorno a Elly Schlein, tira un enorme sospiro di sollievo Base riformista, contraria all’ipotesi. Alla fine Ilaria Salis – come anticipato dal Foglio due giorni fa e ancora ieri mattina sul sito – ha accettato la candidatura alle europee con l’Alleanza Verdi e Sinistra. Alle 15, il corpo diplomatico italiano ha fatto firmare all’insegnante milanese, reclusa nel carcere di Budapest, l’accettazione della corsa e le ha autentificato la firma. Salis è detenuta da 13 mesi in Ungheria per aver aggredito due militanti di estrema destra durante una manifestazione. Nei mesi scorsi è apparsa in catene durante le udienze del processo che la riguarda. Da quel momento è diventata un simbolo per la sinistra. E anche una bandierina da piantare. Come dimostra il tentativo di Schlein, andato a vuoto, e quello invece finito con il successo di Fratoianni e Bonelli, il gatto e la volpe che stanno facendo vedere i sorci verdi al Pd.
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- Simone Canettieri
Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.