Il caso

Anche Azione dice no al rigassificatore a Vado Ligure: “Toti prova a fare il furbo”

Gianluca De Rosa

Il consigliere regionale calendiano Sergio Rossetti vota con Pd e M5s contro il trasferimento della Golar Tundra in Liguria. E al Foglio spiega: "Non ci sono ragione tecniche per il trasferimento, il presidente Toti vuole fare un favore a Meloni"

 Riformisti nimby. Questa ancora non si era mai vista. In Liguria anche Azione ed Italia viva, le ormai divorziate forze del Terzo polo, sono contrarie alla ricollocamento della nave rigassificatrice Golar Tundra, oggi a Piombino, a quattro chilometri di mare dal porto di Vado ligure, a un passo da Savona. “Nulla contro i rigassificatori, ma bisogna fermare l’operazione tutta politica del governatore Giovanni Toti”, spiegano.  La nave, acquistata da Snam durante il governo Draghi, è strategicamente fondamentale, con i suoi cinque miliardi di metri cubi di gas stoccabili, per liberare l’Italia dalla dipendenza dal gas russo. Ieri il consiglio regionale ligure ha dedicato alla questione una seduta straordinaria.

 

Ebbene, mentre fuori da palazzo andavano in scena le proteste degli ambientalisti, le opposizioni hanno votato compatte (ma invano) un ordine del giorno per chiedere a Toti di “trasmettere al governo la contrarietà del consiglio regionale all’ipotesi progettuale di ricollocazione dell’impianto di rigassificazione e invitarlo ad assumere determinazioni conseguenti a partire dalla sospensione dell’iter autorizzativo”. Tra loro non solo Pd e M5s. A votare l’ordine del giorno è stato anche Sergio Rossetti, unico consigliere regionale di Azione in Liguria, passato con Calenda nelle scorse settimane insieme ad altri 24 dirigenti Pd perché “a disagio” per la nuova direzione intrapresa dal partito per volere della segretaria Elly Schlein, troppo radicale, poco pragmatica e riformista. Alla prova dei fatti però il neo calendiano Rossetti è tornato a votare insieme agli ex compagni di partito. Ma la sua posizione non è solo quella di grillini e dem, ma anche quella degli esponenti locali di Italia viva. Il partito di Matteo Renzi non è in consiglio regionale, ma negli giorni scorsi a Savona l’assessora di Iv Barbara Pasquali ha votato in consiglio comunale una mozione contro la nave rigassificatrice del tutto analoga a quella votata ieri in Regione. Mozione per la verità  votata anche dal centrodestra, tanto che Toti ieri  si giustificava così: “Capisco le difficoltà di difendere alcune scelte, ma noi abbiamo il dovere di cambiare in meglio questo paese, quello non è il mio centrodestra”.

 

 Da Azione comunque  cercano di ridimensionare l’accaduto: “Non siamo assolutamente contrari ai rigassificatori”. Come va interpretato dunque il voto di Rossetti? Al Foglio lo spiega lui stesso: “Io a differenza di Sansa (consiglire regionale e già candidato governatore di Pd e M5s ndr) non penso che i rigassificatori siano ‘una bomba atomica’, ce ne sono in tutto il modo e all’Italia servono”. E allora perché ha votato quell’ordine del giorno? “Non si possono prendere in giro i cittadini per i giochi politici di Toti, la sua scelta di portare la Golar Tundra in Liguria, lo hanno detto i tecnici di Snam durante un’audizione qui in Regione, ‘non ha ragioni tecniche’, ma, dico io, è una precisa scelta politica: vuole archiviare le sue liti con il resto del centrodestra e riconciliarsi con Meloni risolvendole un problema, visto che il sindaco di FdI di Piombino, Francesco Ferrari, pretende che la nave se vada da lì”.

 

E però il rigassificatore va spostato anche perché è stato portato a Piombino in via emergenziale, derogando alla valutazione d’impatto ambientale:  è autorizzato a rimanere nel porto toscano solo per tre anni, dal 2026 ci sarà bisogno di una nuova collocazione. “E' vero – riconosce Rossetti – ma nessuno impedisce di fare una valutazione d’impatto ambientale per lasciare lì la nave come sarebbe logico, i tecnici di Snam ci hanno confessato che in via precauzionale hanno raccolto i pareri dei 49 enti e autorità interessati, sono praticamente tutti favorevoli”. Rossetti teorizza insomma che Toti stia solo cercando di togliere le castagne dal fuoco a Meloni a spese dei liguri. “Non ci sono ragioni tecniche per questo spostamento – dice –, non sono parole mie, ma dei tecnici di Snam. Per questo ho chiesto al centrodestra di inserire nel loro ordine del giorno, favorevole al ricollocamento, la preventiva richiesta al governo di della valutazione d’impatto ambientale su Piombino, così avrei votato il loro atto: se in Toscana non può rimanere va bene portarla qui,  altrimenti non ha alcun senso”. Le accuse a Toti sono pesanti: “La sindaca di Vado Monica Giuliano che  ha dato il suo via libera al progetto, dopo poche settimane si è dimessa e Toti l’ha nominata alla guida dell’Agenzia regionale ligure per i rifiuti con lauto stipendio”.