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"Il Ponte sullo Stretto pronto tra nove anni". Le voci del governo dopo l'ok alla Camera

Ieri a Montecitorio, il provvedimento ha ottenuto il via libera. "Finalmente si va spediti verso l'avvio dei lavori", dice ai microfoni del Foglio Giorgio Mulé. Anche Maurizio Gasparri e Claudio Borghi sono ottimisti sulla realizzazione: "Il governo e Salvini verranno ricordati per questo"

Giorgio Caruso

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"Il fatto che le cose non si siano mai fatte in Italia non significa che non si debbano o non si possano fare", dice ai microfoni del Foglio Claudio Borghi, senatore della Lega. Il riferimento è al Ponte sullo Stretto di Messina: il progetto del governo ha incassato la fiducia alla Camera, ora è atteso al Senato per l'approvazione definitiva.

Dalle fila della maggioranza traspare fiducia e ottimismo: "Finalmente si va spediti verso l'avvio dei lavori, ora l'impegno è mantenere le promesse e fare in modo che di qui a nove dieci anni sia tutto realizzato", dice Giorgio Mulé, esponente di Forza Italia e vicepresidente della Camera. "Sono già lì pronto con la macchina per passare in Sicilia", è il commento divertito di Maurizio Gasparri, storico senatore del partito di Berlusconi.

Il primo a esultare, ieri sera, è stato però proprio il segretario della Lega e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che sul progetto spinge sin dall'inizio della legislatura: "Si passa finalmente ai fatti per unire e modernizzare il paese", ha scritto su Twitter il leader del Carroccio. E Borghi aggiunge sicuro: "Il governo e Salvini potranno essere ricordati per questo".

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