editoriali

La Corte conferma la riforma Macron

Redazione

Superato l’ultimo ostacolo istituzionale. La protesta continua, meno affollata

La contestata riforma delle pensioni del presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha superato l’ultimo ostacolo istituzionale. Venerdì il Consiglio costituzionale ha infatti convalidato gli elementi essenziali del progetto faro del secondo quinquennio, a partire dall’articolo più importante, l’articolo 7, che prevede l’innalzamento progressivo dell’età pensionabile da 62 a 64 anni. I nove saggi del Consiglio costituzionale hanno censurato soltanto parzialmente il testo legislativo: respingendo sei disposizioni, anche se non di primaria importanza. Tra queste il cosiddetto “index senior”, che prevedeva l’obbligo per le imprese di pubblicare alcuni indicatori sui dipendenti di più di 55 anni, con l’obiettivo di migliorare la loro situazione lavorativa. L’“index senior” e le altre cinque misure, tuttavia, potrebbero essere reintegrate nella futura legge sul lavoro prevista entro l’estate.

 

“Sia sui contenuti sia sulla forma, il Consiglio costituzionale ha ritenuto la riforma conforme alla nostra Costituzione. Il testo legislativo giunge alla fine del suo processo democratico. Stasera non ci sono né vincitori né vinti”, ha twittato il primo ministro francese, Élisabeth Borne. Il Consiglio costituzionale, oltre ad approvare il cuore della riforma, ha respinto la proposta di referendum d’iniziativa cittadina sul tema che era stata presentata da duecentocinquanta deputati della coalizione delle sinistre (Nupes). Sulla seconda richiesta di referendum, che era stata presentata successivamente, ci sarà una nuova decisione il prossimo 3 maggio. Nonostante il parere dei saggi, Marine Le Pen e Jean-Luc Mélenchon, i due leader estremisti di destra e sinistra, hanno promesso che la lotta del popolo francese continuerà, perché oggi si è conclusa soltanto “la sequenza istituzionale”. Come da protocollo, Macron, entro le prossime 48 ore, promulgherà la riforma. Sullo sfondo di una mobilitazione di piazza in netto calo, il verdetto rappresenta una vittoria per il presidente francese.