ll pallottoliere di Schlein

Bonaccini riunisce i suoi parlamentari. Rischio conta sui nuovi capigruppo

Gianluca De Rosa

La segretaria attende l'esito della riunione dei parlamentari che hanno sostenuto il governatore emiliano prima di agire: la speranza è che non tutti vogliano impuntarsi sulla questione

Se c’è una cosa che le piace fare è prendere appunti. E dunque taccuino, anzi, al plurale, taccuini. Un’altra? Fumare. Meglio ancora, svapare. E allora sigaretta elettronica. Ma c’è un oggetto che Elly Schlein proprio non voleva trovarsi tra le mani. Il pallottoliere. Arcaico, ingiusto, infantile e certamente non unitario. Colorata arma della conta politica. A Schlein piacerebbe cominciare a organizzare l’opposizione, dar seguito all’ondata di entusiasmo (registrata dai sondaggi) che ha seguito la sua elezione, non certo ritrovarsi subito ad annaspare dentro alle faide interne. 


Per questo, come ha raccontato ieri Carmelo Caruso da queste colonne, la neosegretaria si è arrabbiata con Francesco Boccia, il suo ambasciatore dentro al mare denso di correnti del Pd (che la segretaria pure sognava di veder sparire), l’uomo sul quale conta per risolvere questo tipo di beghe dal politica novecentesca. Poco fluida e poco pop. E invece niente. L’accordo è tutt’altro che chiuso. Sulla questione dei nuovi capogruppo a Camera e Senato  rischia di saltare la prima sfida che Schlein desiderava per il suo Pd: la segreteria unitaria. Tutti allo stesso tavolo per evitare la sfiancante dialettica maggioranza contro minoranza interna che ha logorato il partito. “E allora non provava a  imporre i nuovi presidenti dei grupp per far contenti Boccia e Franceschini”, borbottano in tanti


 Oggi alle 14 i parlamentari che hanno sostenuto al congresso Stefano Bonaccini si riuniscono via Zoom. All’ordine del giorno c’è proprio il nodo sui capogruppo in vista della riunione convocata lunedì pomeriggio dei gruppi parlamentari con la neosegretaria. In caso di accordo i nuovi capogruppo potrebbereo essere scelti per acclamazione il giorno successivo. L’alternativa può essere la conta e la fine di fatto di ogni prospettiva di segreteria unitaria. 


 Schlein aveva chiesto di tenere separate le due questioni, segreteria e capigruppo. Contava anche sulla benevolenza dello sconfitto delle primarie, Stefano Bonaccini. Il governatore emiliano ed ex presidente dem però ha subito la pressione di tanti di coloro che lo hanno sostenuto e che a un accordo imposto proprio non ci vogliono stare. “Se le cose non cambiano – si dice da quelle parti – andiamo alla conta e vediamo cosa succede”. La minaccia ha un suo fondamento numerico. Schlein ha vinto le primarie, ma i parlamentari dem che l’hanno sostenuta sono, in entrambe le camere, meno di quelli che hanno appoggiato Bonaccini. I rischi dunque sono due. Uno remoto, e cioè la candidatura di un avversario rispetto al nome scelto dalla segretaria. E uno concreto, con il voto segreto, un numero significativo di astensioni. Di fatto si eleggerebbe un presidente che non ha la fiducia del gruppo politico che presiede. Per evitare la conta servirebbe un passo che Schlein per adesso non ha fatto.


La segretaria per adesso si è limitata a fare alcune telefonate tra i suoi, ma anche tra i bonacciniani meno riottosi: “Tu non mi farai scherzi, vero?”.  Per il resto è rimasta in silenzio. Glielo hanno suggerito: “Aspetta, vediamo cosa succede, se non va nessuno alla riunione fanno una figuraccia, non è detto che ne escano compatti”. D’altronde se è vero che la maggioranza dei parlamentari dem ha sostenuto Bonaccini al congresso, non tutti hanno intenzione di cominciare subito a far la guerra alla neosegretaria. Lo stesso governatore emiliano ha convocato la riunione più per le pressioni subite da diverse anime del partito che per il desiderio di mettersi alla guida dell’opposizione interna.


Un deputato avveduto dice questo: “Finirà con un accordo, potrebbe rimanere Serracchiani alla Camera, ma il vero obiettivo di chi oggi fa rumore è un altro: superare la posizione negoziale su cui Schlein si è messa di tenere separati capogruppo e segreteria per potere da subito discutere di quest’ultima”.

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