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la premier a rimini

Meloni supera la prova Cgil: per lei un appaluso e poche contestazioni

Simone Canettieri

La presidente del Consiglio interviene al congresso del sindacato. L'unico prevedibile fuoriprogramma è di un gruppo di delegati che ha lasciato la sala cantando Bella ciao. Per il resto, la disciplina imposta da Landini ha funzionato

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Rimini, dal nostro inviato. Scende dal palco prendendosi anche qualche applauso. Giorgia Meloni parla per 33 minuti davanti ai delegati della Cgil. "Ringrazio tutta il sindacato dell'invito. Ringrazio anche chi mi contesta, in alcuni casi con degli slogan efficaci che ho letto dalle agenzie: pensati sgradita. Slogan efficace. anche se non sapevo che Chiara Ferragni fosse una metalmeccanica...", dice dal palco. La disciplina imposta da Maurizio Landini ha funzionato: nessuno interrompe la premier, non arrivano fischi al suo indirizzo. Lei parla e la platea in un silenzio di chiesa l’ascolta. L’unico prevedibilissimo fuoriprogramma appena Meloni è salita sul palco è di un gruppo di delegati che ha iniziato a cantare Bella ciao, per poi lasciare la sala in segno di protesta, uno le dà della razzista. Forse alla fine è stato più contestato ieri Carlo Calenda

 

Nel merito Meloni gioca sul registro dell’unità, del lavoriamo insieme, del possiamo non essere d’accordo. Con un colpo di comunicazione niente male la presidente del Consiglio illustra la delega fiscale approvata ieri per punti. Poi il succo dell’intervento gira sull’abolizione del Reddito di cittadinanza per chi può lavorare. I delegati non battono ciglio. Meloni chiude rilanciando la concertazione. Poi scompare dalla scena per chiudersi in una stanza con Maurizio Landini. L’unico applauso durante il discorso Meloni lo prende quando cita l’assalto “della estrema destra alla Cgil”.

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