Foto di Filippo Attili, Palazzo Chigi, via LaPresse 

Oggi la conferenza stampa

Il sottile fastidio di Meloni per l'uscita di La Russa (e Rauti) sul Msi

Tanti impegni per la premier. Dall'incontro con il presidente del World Jewish Congress alla visita al ghetto. Il tentativo di creare nuovi ponti. Tutto in fumo dopo la dimostrazione di "orgoglio per il Movimento sociale italiano" del presidente del Senato, e non solo

La definisce in privato “una polemica inutile”, quella sul compleanno del Msi. Ma nell’aggettivo “inutile” c’è tutto il fastidio di Giorgia Meloni che avrebbe fatto volentieri a meno di finire, per via delle uscite di Isabella Rauti e Ignazio La Russa, sui giornali e sulle agenzie di stampa, di nuovo alle prese con le accuse di nostalgia del fascismo. Non tanto lei, quanto il partito che guida: Fratelli d’Italia.

 

Se poi alla polemica politica (ieri dal Pd e da Azione chiedevano le dimissioni del presidente del Senato e fondatore di FdI) si aggiunge anche la reazione della comunità ebraica romana e italiana si capisce perché la premier definisca “inutile”, e dunque “evitabile”, tutta questa solfa. Negli ultimi due mesi, da quando si è insediata a Palazzo Chigi, Meloni si è spesa anche fisicamente per ricucire e creare nuovi ponti con un mondo da sempre sospettoso.

 

Tanto che ha incontrato il presidente del World Jewish Congress, Ronald Lauder, e ha inaugurato la targa commemorativa dei giornalisti ebrei perseguitati dalle leggi razziali. Fino alla cerimonia di Chanukkah al ghetto, una settimana fa, durante la quale si è commossa e ha abbracciato la presidente della comunità ebraica Ruth Dureghello. Un’attenzione speciale che culminerà con un viaggio in Israele all’inizio dell’anno. Già a gennaio o al massimo a febbraio. Lavoro andato in fumo o quasi.

 

Se è vero che proprio Dureghello ieri l’altro è uscita pubblicamente per stigmatizzare “i sentimenti nostalgici” di La Russa. Le dichiarazioni della seconda carica dello stato iniziano a essere un problema per Meloni, si sussurra nel Palazzo, costretta ad abbozzare per non dare all’esterno la sensazione di una divisione con il cofondatore del partito, spesso e volentieri straripante. Ne è la riprova quanto accaduto qualche giorno fa a Palazzo Chigi quando il presidente del Senato si è presentato in compagnia di un lobbista di centrodestra. Una visita che Meloni non ha gradito e che non ha mancato di far sapere a La Russa. Un dettaglio rimasto inedito che si somma però “all’orgoglio Msi” che oggi costringerà la presidente del Consiglio a giustificarsi nel corso della sua prima conferenza stampa di fine anno da premier.

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