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Pisapia non si candiderà: "Bisogna tornare alla buona politica, Moratti cerca solo il potere"
L'ex sindaco di Milano si toglie dai riflettori delle elezioni in Lombardia e lancia una sfida per il centrosinistra: ritornare a eleggere i propri candidati, senza operazione trasformiste suicide, né secondo la logica dell'influencer per cui si sceglie chi appare di più
Non sfiderà Letizia Moratti alla guida della regione Lombardia. L'ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, si autoesclude dalle elezioni: non può essere il candidato. Dice che ormai è vecchio e che sarebbe ora di ricominciare a eleggere i propri candidati democraticamente: con le primarie. "Ci ho pensato seriamente" dice al Corriere, e aggiunge "Ho sempre creduto che non ci siano 'salvatori della patria', ma che i risultati migliori siano frutto del lavoro unitario di una comunità".
Secondo Pisapia è tempo di riformare lo schema del polo progressista del paese, partendo dal basso. Non certo da Letizia Moratti: "Chi cerca voti dal centrosinistra solo perché la destra non lo ha voluto come suo candidato non è coerente ma cerca solo il potere". L'ex vicepresidente lombarda è sostenuta dal Terzo polo di Matteo Renzi e Carlo Calenda, ma c'è chi anche all'interno del Pd non vedrebbe male una sua ascesa tra le fila progressiste. Proprio oggi la dirigente dei dem Roberta Pinotti, in un'intervista al Foglio, contribuisce nell'alimentare il dubbio e l'ambiguità: "Il no alla candidatura di Moratti sarebbe una risposta troppo frettolosa". Ma l'ex sindaco è netto e sostiene l'urgenza di tornare alla buona politica che, nel suo vocabolario, è quella della coerenza: "Moratti quella candidata dalla destra al quirinale al posto di Mattarella? O quella che, come si è letto sui giornali, fino a pochi giorni fa trattava un posto da ministra nel governo Meloni e lamentava pubblicamente la mancata conferma della promessa, vera o non vera, di essere la candidata del centrodestra alle prossime regionali? Forse doveva pensarci prima a dire che il centrodestra non andava bene". Per Pisapia è un'ipotesi che non va nemmeno valutata.
Anche per una questione di convenienza. Appoggiare l'operazione del Terzo polo, secondo l'ex primo cittadino, sarebbe controproducente: "Se il centrosinistra appoggiasse Moratti con una operazione trasformista e poi perdesse, il risultato sarebbe di imbarcarsi nella più grande operazione suicida della sua storia", chiosa.
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