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Covid e condono

Le nuove misure: niente multe e reintegro dei sanitari No vax. Ma il Covid non è sconfitto, dice Mattarella

Ruggiero Montenegro

Schillaci vuole archiviare la stagione Speranza. Il ministero della Salute lavora per superare le ultime misure pandemiche: tornano in corsia i medici non vaccinati, via le mascherine negli ospedali e sanzioni condonate, mentre il bollettino diventerà settimanale. La discontinuità politica voluta da Meloni

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Se non è un liberi tutti, poco ci manca. Con l'obiettivo dichiarato di archiviare la stagione Speranza. Stop al vaccino obbligatorio anche per i sanitari e reintegro del personale non immunizzato, via alle mascherine anche in ospedali. ambulatori e Rsa. E poi nuove modalità di comunicazione di dati e contagi, insieme a un condono per le multe notificate ai No vax.  Il governo Meloni è a lavoro, per smantellare, in fretta, anche le ultime misure anti Covid e lanciare il nuovo corso nella gestione della pandemia. "Ora la malattia è completamente diversa e quindi stiamo vedendo di fare in modo che man mano ci possa essere un ritorno ad una maggiore libertà", ha detto ieri il nuovo ministro della Salute Orazio Schillaci, indicando in che direzione intende muoversi il dicastero. 
  
E oggi sono arrivate le prime mosse: "In base alle indicazioni prevalenti in ambito medico e scientifico, si procederà alla sospensione della pubblicazione giornaliera del bollettino dei dati relativi ai ricoveri e ai decessi, che sarà ora reso noto con cadenza settimanale", fanno sapere questa mattina dal ministero di Lungotevere Ripa, per  "avviare un progressivo ritorno alla normalità". E il punto di partenza per la normalizzazione è "un provvedimento, in via di definizione, che consentirà il reintegro in servizio del suddetto personale prima del termine di scadenza della sospensione". 

 

Si tratta di circa 4 mila medici secondo la Fnomceo - Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Un provvedimento che, nelle intenzioni di Schillaci, prova anche a rispondere alla "preoccupante carenza di personale medico e sanitario" ma che di fatto farebbe decadere anche l'obbligo vaccinale, in scadenza fine anno, per chi lavora nel mondo della sanità.

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"Dopo oltre due anni e mezzo di pandemia non possiamo ancora proclamare la vittoria finale sul Covid", ha risposto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento durante la cerimonia al Quirinale per i Giorni della Ricerca. "Dobbiamo ancora far uso di responsabilità e precauzione. La Sanità pubblica ha il compito di mantenere alta la sicurezza soprattutto dei più fragili, dei più anziani, di coloro che soffrono per patologie pregresse. Tuttavia sentiamo che il periodo più drammatico è alle nostre spalle. La scienza è stata decisiva". Un messaggio chiaro, che invita alla cautela.

   

Ma oltre al reintegro, e "nel rispetto dei pazienti", Schillaci pensa a un'ordinanza per eliminare l'obbligo di mascherine negli ospedali, sebbene dal punto di vista dei sanitario sia evidente l'efficacia dei dispositivi di protezione, anche al di là dell'emergenza Covid. Mentre rispetto al lavoro privato, fino al 4 novembre il protocollo prevede l'uso di mascherine per chi non può rispettare la distanza di sicurezza: norme che potrebbero non essere rinnovate. Dal ministero assicurano comunque che ogni decisione sarà guidata dal confronto con medici e operatori e sulla base dei pareri della scienza,. 

 

Discorso diverso e decisamente più politico è quello che invece riguarda le multe ai non vaccinati: sono circa 1.9 milioni e in basa alla normativa vigente dovrebbero pagare una multa da 100 euro. Dopo il pressing di Lega e FdI, l'esecutivo- che presto potrebbe affiancare un consulente individuato da Meloni stessa - è sempre più orientato allo stralcio delle sanzioni. Per qualcuno vorrebbe dire strizzare un occhio al mondo No vax. Di certo rappresenterebbe un netto elemento di discontinuità con la gestione Speranzama anche un modo per smarcarsi dal governo Draghi, che su vaccini e green pass - con annesse misure sanzionatorie - aveva spinto molto. A differenza della gestione energetica ed economica, dove il solco pare tracciato, sulla Salute per il centrodestra potrebbe essere più facile intestarsi una linea di rottura, anche alla luce di un contesto decisamente diverso.

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E d'altra parte, rivolgendosi alle Camere, Meloni era stata chiara: "L’Italia ha adottato le misure più restrittive dell’intero occidente", ha detto, assicurando "che non replicheremo in nessun caso quel modello". L'accusa mossa dalla premier è che "nelle scelte prese dai precedenti governi non ci fossero evidenze scientifiche". A pochi giorni da quelle parole, stanno arrivando anche i provvedimenti. 

In questo schema si inserisce la proposta di una Commissione d'inchiesta sulla gestione della pandemia, fortemente voluta da gran parte del centrodestra - anche da chi come la Lega ha partecipato a molti dei provvedimenti di quella fase - e dai renziani del Terzo Polo. Negli ultimi giorni il Pd si è detto disponibile a un confronto. Anche se sulla presidenza, sugli ambiti d'indagine e sulle modalità con cui la commissione potrà operare, è già iniziata la battaglia politica.

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