Matteo Salvini a Bari (Ansa)

Tour elettorale

Salvini a Bari sogna la rimonta su Meloni tra cliché, bombette e panzerotti

Gabriele De Campis

In Puglia il leader del Carroccio cerca di rivitalizzare l’elettorato leghista e prova a recuperare consensi sull'alleata di Fratelli d'Italia, rilanciando i temi più classici del repertorio: dalla flat tax al no agli sbarchi. Con la colonna sonora di Loretta Goggi e de La Rappresentante di lista

“Con le mani, con le mani, ciao ciao”. È appena finito il comizio di Matteo Salvini a Bari, e il dj shakera le note della hit de “La rappresentante di lista”, quasi a voler interpretare l’aspirazione del leader milanese di salutare la stagione sofferente del governo Draghi in coabitazione con la sinistra. Il tour elettorale verso le elezioni passa dalla Puglia, terra fatale per il Carroccio: nel 2019, da una spiaggia di Mola, l’allora vicepremier tolse la spina al governo Conte Uno dopo le giornate del Papeete, mentre adesso, dal lido “Il Trampolino” di Bari, avvia il countdown verso il 25 settembre (“54 giorni all’alba”). Il voto diventa così lo spartiacque del cambiamento, tra golosità e musica pop (da Loretta Goggi ad Al Bano, passando per le canzoni dei rapper sulla cresta dell’onda e per il tormentone  sanremese celebre per il pugno chiuso del gruppo all’Ariston).

 

La Lega ritrova a queste latitudini una aspirazione popolare, pur con dimensioni di partecipazione differenti rispetto alla fase post europee (dove nella regione raccolse oltre il 25 per cento di suffragi): nella afosa serata barese Salvini si è quasi emozionato guardando il pubblico che lo attendeva sotto il palco (circa cinquecento sostenitori) e ha più volte ringraziato i presenti per il contributo alla prossima contesa elettorale. Quattro anni fa il parterre era di alcune migliaia di supporter. C’è in prima fila lo stato maggiore della Lega appula: il senatore Roberto Marti, il sottosegretario Rossano Sasso a fare da speaker, il deputato Anna Rita Tateo, i consiglieri regionali, Nuccio Altieri (dirigente nazionale e presidente Invimit) e “mister Papeete”, Massimo Casanova. Padrone di casa è Toti Di Mattina, leader degli imprenditori balneari del Salento, assessore della giunta civica (a guida Pd) di Gallipoli. Ci sono anche tanti consiglieri comunali e sindaci. E sotto il palco, tra le salviniane in abitini svolazzanti e colorati, svetta una elegantissima modella dalla pelle d’ebano.

 

Il palco del Carroccio è stato disposto a pochi passi dal popolare arenile di San Francesco, confinante con il quartiere San Girolamo dove la rigenerazione urbana del sindaco dem Antonio Decaro si scontra con ricorrenti e inquietanti fenomeni di racket. Salvini, per raggiungere lo spazio comiziale, ha attraversato una arena nella quale luccicavano le delizie gastronomiche baresi, estasiato dal clima di festa patronale: griglie con salsicce e bombette, polpi arrosto, la friggitoria dei panzerotti e le celebri padelle con gli spaghetti all’assassina, resi un cult dalla serie Rai di Luisa Ranieri versione Lolita Lobosco.

 

I temi del “Capitano” sono declinati con ruvida decisione e con l’ambizione di imporli come salienti nel programma del centrodestra. Salvini prova a blindare il suo elettorato storico, in larga parte confluito sulla Fiamma di FdI: agli operai promette di cancellare la Fornero (“la azzeriamo”, urla tra gli applausi), agli imprenditori e alle partite Iva annuncia un impegno per rottamare le cartelle, e lo chef del Lido chiosa al giornalista: “Hai visto come si è esaltata la base all’idea di non pagare i buffi all’Agenzia delle Entrate?”. Poi flat tax e sicurezza. Attacca anche sull’immigrazione enumerando gli arrivi in Sicilia, rivendica la sua gestione degli sbarchi in vista dei prossimi appuntamenti giudiziari a Palermo e si pone come riferimento del scontenti del governo pugliese di Michele Emiliano. Al patto Calenda-Letta riserva una frecciata (“mette tristezza”) contrapponendo la solidità dell’alleanza con Forza Italia e la Meloni, che in questo territorio - dove i suoi proconsoli sono Marcello Gemmato e Raffaele Fitto - ha ritrovato una antica egemonia che risale al periodo postMsi.

La Puglia fatale per Salvini è il termometro della salute del Carroccio: nel 2014 alle europee tenne una manifestazione a Locorotondo osteggiata dai centri sociali e si convinse a fondare il partito nazionale, nel 2019 congedò i grillini del governo giallo-verde davanti a una platea da stadio, mentre ora sogna la “remontada” su Giorgia addentando gli spaghetti croccanti e piccanti di Chef Picchio…

Di più su questi argomenti: