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Draghi: "Italia e Turchia unite nella condanna alla Russia e nel sostegno a Kyiv"

Il premier italiano e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan hanno firmato alcuni protocolli d'intesa tra Italia e Turchia. Annunciando un piano per sbloccare l'export di grano dai porti ucraini. Ecco cosa hanno detto in conferenza stampa ad Ankara

Redazione

Hanno parlato di guerra in Ucraina, spiegando come ha fatto il premier Draghi che "Italia e Turchia sono unite nella condanna alla Russia e nel sostegno a Kyiv". Ma anche di crisi alimentare, aggiungendo di essere a lavoro per sbloccare la situazione dei porti ucraini (Erdogan ha parlato di "7-10 giorni per risolvere la situazione del'export di materie prime). E insomma l'incontro bilaterale che si è tenuto quest'oggi ad Ankara è stato un appuntamento a tutto tondo. Il governo italiano e quello turco hanno sottoscritto diversi protocolli d'intesa tra i due paesi (ad accompagnare il premier c'erano anche i ministri Giorgetti, Di Maio, Cingolani e Lamorgese). "Siamo partner, amici, alleati", ha detto Draghi in conferenza stampa. Che ha anche ringraziato il presidente turco per aver espresso cordoglio per le vittime della tragedia sulla Marmolada. 

Nel bilaterale si è parlato anche di gestione del'immigrazione. Anche su questo è stato stilato un protocollo. "Da parte dell'Italia c'è stato uno sforzo straordinario, ma non si può essere aperti senza limiti", ha detto il capo del governo italiano. Mentre il presidente Erdogan ga ricordato che "i respingimenti operati dalla Grecia sono un rischio per l'Italia".

 

Pubblichiamo di seguito il breve discorso tenuto dal premier Mario Draghi nel punto stampa dopo l'incontro con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.


Buonasera a tutti, 

Voglio ringraziare il Presidente Erdogan e il Governo turco per l’organizzazione di questo terzo Vertice intergovernativo e per la calorosa ospitalità. 
L’incontro di oggi indica una volontà comune di rafforzare la collaborazione tra i nostri Paesi.
Italia e Turchia sono partner, amici, alleati. 
Abbiamo davanti grandi sfide, a partire dalla guerra in Ucraina, e vogliamo lavorare insieme per affrontarle. 

Italia e Turchia sono unite nella condanna dell’invasione russa dell’Ucraina e nel sostegno a Kiev.
Allo stesso tempo, siamo in prima linea nel cercare una soluzione negoziale che fermi le ostilità e garantisca una pace stabile e duratura.
Una pace che l’Ucraina e il Presidente Zelensky ritengano accettabile.
Voglio ringraziare la Turchia per il suo sforzo di mediazione, in particolare per quanto riguarda lo sblocco dei cereali fermi nelle città del Mar Nero. 
Dobbiamo liberare al più presto queste forniture, e quelle di fertilizzanti, per evitare una catastrofe
 umanitaria e sociale nei Paesi più poveri del mondo.
Al vertice G7 di Elmau, Antonio Guterres, ha descritto i contorni del piano a cui stanno lavorando le Nazioni Unite, che prevede un ruolo centrale per la Turchia.
Mi auguro che la Russia possa dare il via libera a questa iniziativa, anche come segnale distensivo per futuri negoziati di pace. 

Il Vertice di oggi serve anche a rafforzare i legami commerciali tra i nostri Paesi, legami che hanno segnato la storia del Mediterraneo.
Penso ai Levantini, che discendono dalle comunità mercantili e sono la più antica comunità storica italofona all’estero. 
La Turchia è oggi il primo partner commerciale per l’Italia nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa. 
Nel 2021 l’interscambio è stato di quasi 20 miliardi di euro, in crescita del 23,6% rispetto all’anno precedente. 
Gli accordi che abbiamo firmato oggi interessano molti settori, dalle piccole e medie imprese alla sostenibilità, che rimane l’obiettivo di lungo termine del Governo.  
In autunno si terrà la terza riunione della Commissione sulle attività economiche e commerciali che ci permetterà di proseguire ancora su questa strada.
Nella nostra conversazione, abbiamo discusso anche dell’importanza del rispetto dei diritti umani.
Ho incoraggiato il Presidente Erdogan a rientrare nella Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne.

Italia e Turchia condividono l’appartenenza al Mediterraneo – una comunità millenaria, un ecosistema unico e fragile.
La nostra crescita, il nostro futuro dipendono dal rispetto dell’ambiente e delle persone, in ogni ambito.
Penso alla gestione dell’immigrazione, che deve essere umana ed efficace. 
E al rispetto dell’ambiente, allo sviluppo di energie rinnovabili, alla tutela della biodiversità.
A questo proposito, voglio ringraziare il Governo turco per le condoglianze espresse al popolo italiano per il crollo avvenuto sulla Marmolada. 
È un gesto di vicinanza che ho apprezzato molto. 
Grazie.

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