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oltre la politica

Francesca Verdini, non solo la compagna di Salvini: "Con Matteo non parliamo di Putin"

Luca Roberto

La figlia di Denis, fidanzata del segretario della Lega, ha concesso a Oggi la sua prima intervista: "Da sempre favorevole all'eutanasia. Io e Matteo siamo entrambi sensibili ai diritti"

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Per anni ha declinato gli inviti e la moral suasion di giornalisti, direttori, tutto il sottobosco mediatico. Non voleva rilasciare dichiarazioni perché era sicura le avrebbero chiesto più dei suoi affetti che di se stessa. Ma alla fine, Francesca Verdini, ha deciso di confidarsi. Lo ha fatto con tratti intimi al settimanale Oggi. E deve avere un qualche pur labile significato la decisione di consegnarsi a un giornale diretto da quel Carlo Verdelli che, alla tolda di comando di Repubblica, non ebbe troppe remore a impaginare titoli di apertura quali "Cancellare Salvini". Per cui il segretario della Lega si era molto irritato all'epoca del governo gialloverde.

Il colloquio con Marianna Aprile, a ogni modo, è molto personale. E la figlia di Denis e compagna di Matteo fa di tutto per mostrare che non è solamente queste due definizioni. "In questi anni ho letto ritratti variopinti su di me. Come sempre accade a chi, pur nolente, finisce sotto un riflettore, tutti hanno pensato di conoscermi. Ma sono solo una ragazza di 29 anni con una vita normale. Riesco a definirmi solo tramite il mio lavoro", racconta. E quindi la carriera iniziata da poco come produttrice cinematografica (è dietro al film di Fabrizio Moro "Ghiaccio" lungamente pubblicizzato a Sanremo). I protocolli ambientalisti per i set sostenibili. Anche se poi la discussione verte spesso, è presto detto, sulle due figure ingombranti della sua vita. "Anche nei periodi in cui la figura di mio padre è stata più controversa godevo di una sorta di 'assoluzione popolare' per il principio secondo cui le colpe dei padri non ricadano sui figli. Quando è iniziata tra me e Matteo, invece, questo giudizio di riflesso si è enfatizzato: è più facile essere giudicata per l'uomo che scegli di amare che per il padre che hai. Conoscere Matteo ha dato a chiunque l'illusione di conoscere anche me". 

Epperciò, è proprio sulla genesi e sulla coltivazione del rapporto con il leader del Carroccio che più viene attirato l'interesse dei lettori. Cosa si scopre? Per esempio, come dice Verdini, che "io e Matteo ci confrontiamo sulle cose che accadono, politica inclusa". E che soprattutto "le distanze tra me e lui su molti temi sono inferiori a quelle che sembrano. Siamo entrambi sensibili ai diritti, come quelli Lgbtq+, solo che io non essendo leader di un partito conservatore non devo far compromessi quando prendo posizione". Sciogliendo verso un'interpretazione precisa il dilemma se una coppia funzioni meglio se i due poli sono opposti o se invece è preferibile che condividano una qualche visione dei fatti della vita. Verdini aggiunge anche esempi concreti. "Sulla carta sono contraria alla cannabis legale, ma mi piacerebbe ci fosse un dibattito sul tema. Sono invece da sempre favorevole all'eutanasia". E però cos'ha da dire sulla stretta attualità, il conflitto in Russia, le giravolte del compagno sulla Russia che ora vuole andare in Ucraina per una missione di pace? "Può sembrare strano, ma la sera non parliamo di Putin. E non sono certo il tipo da mettermi lì a chiedergli: 'Beh, ora ci hai ripensato su Putin?'". Anche questa è una notizia.

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