Enrica Sabatini (Ansa)

L'intervista

“Vi spiego perché Conte ha un problema di soldi”. Parla Enrica Sabatini, lady Rousseau

Annalisa Chirico

Sono sempre meno i grillini eletti in regola con le "restituzioni" al Movimento. "Tutti i ministri e i vicepresidenti di Conte, a eccezione di Ricciardi e Todde non eletta, risultano inadempienti. La guida di Crimi è stata letale. Durante il suo mandato si sono compiuti molti abusi di potere”, dice la compagna di Casaleggio, che al M5s ha dedicato un libro e anni di militanza

“Il 12 marzo ci aspettiamo una valanga di ricorsi, saremo punto e a capo”, parla così al Foglio Enrica Sabatini, in libreria con “Lady Rousseau” (Piemme) che al M5S ha dedicato anni di militanza e professione, al fianco di Davide Casaleggio, oggi padre dei suoi due gemelli. “Beppe Grillo è stato chiaro: quella procedura è illegittima. È in palese violazione dello statuto, come ha sancito anche il Tribunale di Napoli”. Intanto Giuseppe Conte, Vito Crimi e Paola Taverna hanno indetto una nuova votazione il 10 e 11 marzo, via Skyvote. Rousseau è fuori.

 

“A che titolo i tre indicono una votazione? Non hanno carica né ruolo. Il Tribunale ha stabilito che la leadership di Conte è nulla. Si ostinano a percorrere scorciatoie ma alla fine sono in un vicolo cieco. Nessuna votazione, fuori dalla piattaforma Rousseau, ha validità. Bisogna eleggere l’organo collegiale, è un obbligo statutario”. Risolti i conti del passato, qual è la riluttanza di Conte ad affidarvi il nuovo incarico? “I costi, comparati a quelli di Skyvote, non sono certo un problema. Loro hanno paura non di Rousseau ma dell’organo collegiale perché, una volta insediati i cinque componenti, si potrebbe scoprire che Conte non è più leader del movimento”. Lei ha definito l’ex premier un “temporeggiatore seriale”: è un leader debole? “Se si guardano i dati sulle restituzioni dei parlamentari, direi che è un leader debolissimo. Quando c’era Rousseau, ogni eletto doveva restituire 300 euro mensili per le spese di gestione. Da quando è entrato a regime il nuovo regolamento, la quota è salita a mille euro. Il sito rendiconto.it non è più in funzione ma dai dati pubblici emerge che a settembre hanno versato 129 eletti, a ottobre 87, a novembre 47, a dicembre 38... Come se non bastasse, tutti i ministri e i vicepresidenti di Conte, ad eccezione di Ricciardi e Todde non eletta, risultano inadempienti. Persino Crimi e Cominardi hanno versato soltanto una piccola parte del dovuto”.

 

Rousseau non era certo economica... “Ma adesso hanno i costi di un partito, con la sede in centro a Roma e uno staff da pagare. Con Rousseau che era digitale i costi erano inferiori”. Il Garante della privacy però ha sanzionato Rousseau proprio per i suoi problemi tecnici. “Come scrivo nel libro, non ho timore ad ammettere alcuni nostri errori. Sul piano tecnico avremmo potuto fare meglio ma adesso è tempo di ristabilire un principio di verità”. In che senso? “Il nostro silenzio è stato strumentalizzato e frainteso. Siamo rimasti a lungo in silenzio per ragioni di professionalità, per non distruggere la creatura di Gianroberto Casaleggio su cui in molti vogliono costruire carriere senza fine”. Lei è una fautrice del limite del doppio mandato, così come della “recall election” (la revoca di mandato), insomma cose che ai dirigenti 5S non interessano più. “Sono capisaldi di un movimento che vuole fare tabula rasa della ‘casta’, non trasformarsi in casta. Battersi per avere il 2x1000 è contro il Movimento”.

 

Quando è cominciata, secondo lei, la decadenza? “La guida di Crimi è stata letale: doveva restare un mese, è rimasto due anni. Durante il suo mandato si sono compiuti molti abusi di potere”. Luigi Di Maio, da capo politico, ha fatto meglio? “E’ un pragmatico, aveva metodo ed esprimeva una linea unitaria all’esterno. Sul piano personale, mi ha deluso profondamente perché non ha difeso l’idea di partecipazione. Mi è sembrato incoerente”. Ma con l’ “uno vale uno” avete consentito l'ingresso in Parlamento a decine di scappati di casa. “Ne sono consapevole. Ho sempre ritenuto la selezione un aspetto da migliorare e per questo dal 2019 abbiamo lavorato a una scuola che garantisse la formazione delle nuove leve e dunque la sostituzione di quelle in carica. Ce l'hanno impedito”. E di Alessandro Di Battista che mi dice? “Un attivista con la ‘a’ maiuscola. Una persona coerente”. Con Davide Casaleggio vivete in una casa nel bosco vicino Ivrea: voglia di staccare con la vita pubblica? “Abitiamo nel posto dove Gianroberto si rifugiava per elaborare nuove idee. E’ un luogo ricco di ispirazioni, e noi non intendiamo smettere di lavorare a una nuova forma della politica futura”.