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Riforma della giustizia, Draghi: "Sarà in vigore prima del nuovo Csm"

Gli interventi del premier Draghi, della ministra Cartabia e del ministro Franco dopo l'approvazione della riforma del Consiglio superiore della magistratura

Redazione
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Draghi: "Riforma sarà in vigore prima del nuovo Csm"

C'erano il premier Mario Draghi. Ma anche i ministri Marta Cartabia (Giustizia) e Daniele Franco (Economia e Finanze) a prendere parola in conferenza stampa da Palazzo Chigi. Il governo ha spiegato nel dettaglio cos'è previsto nella riforma del Csm. Ma un focus c'è stato anche sulle offerte per la compagnia aerea di bandiera Ita. 

"Una discussione ricca e condivisa", ha commentato in apertura di conferenza Draghi. "Oggi raggiungiamo obiettivi importanti: la condivisione dell'impianto della riforma. Una limitazione delle aree dove permangono delle divisioni di vedute. E l'impegno dei capigruppo delle forze politiche di maggioranza di provvedere alla riforma prima dell'elezione del prossimo Csm", ha aggiunto il presidente del Consiglio. Specificando che la riforma entrerà in vigore prima dell'elezione del prossimo Consiglio superiore della magistratura.

È intervenuta anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha ricordato i principali punti della riforma (Riforma del sistema elettorale, porte girevoli e nomina all’interno del Csm), ha ribadito l’importanza dei tempi per l’approvazione del provvedimento. “Era una riforma ineludibile per una ragione evidente: il rinnovo entro luglio del Csm. Ma anche e soprattutto per il recupero della fiducia e della credibilità della magistratura di cui ha parlato il presidente Mattarella nel suo discorso di insediamento alle Camere. Sarà un percorso interno e indipendente, ma norme più adeguate e rigorose possono sostenere la magistratura in questo percorso”.

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Nello spiegare quali sono le parti sulle quali rimangono ancora punti di vista diversi tra i partiti la ministra Cartabia ha spiegato: “Le differenze rimangono principalmente sulla gradazione delle misure”. Per quanto riguarda le porte girevoli, ha aggiunto Cartabia: “Per cariche elettivi e incarichi tecnici di governo, la normativa sa la stessa, anche se la modifica di oggi in consiglio dei ministri ha aggiunto che per gli incarichi tecnici questo divieto varrà solo se l’incarico durerà almeno un anno”,

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