editoriale

Berlusconi il Kingmaker

Invece di gettarsi in una battaglia difficile, si intesti l’elezione di Draghi al Colle.

Silvio Berlusconi ha condotto una “campagna elettorale” straordinariamente efficace per il Quirinale. Ha costretto la sinistra e i 5 stelle a giocare in difesa, ha imposto al centrodestra di riconoscere ancora una volta la sua centralità, ha visto persino invertirsi la curva dei sondaggi per il suo partito. Insomma ha già vinto la partita politica, dimostrando lucidità, capacità di iniziativa, autonomia e leadership.

Quelli che lo consideravano solo un cimelio della politica del passato hanno dovuto ricredersi, persino la virulenza impotente dei suoi avversari più settari ne è la dimostrazione. Come può completare l’operazione? Invece di impegnare una difficile battaglia per contare i voti segreti, può diventare il vero kingmaker e intestarsi l’elezione di Mario Draghi già al primo turno. E’ stato lui a sceglierlo per la Banca d’Italia e per quella europea, e ora può completare l’opera promuovendolo alla massima carica istituzionale. Il Quirinale avrà così anche un’impronta berlusconiana riconoscibile, pur nell’ovvia responsabilità istituzionale di imparzialità politica. Darebbe anche un’ulteriore prova del suo attaccamento al “paese che amo”, come disse nella sua prima dichiarazione politica mai smentita in tanti anni, evitando l’avvitamento in una serie di votazioni inconcludenti e di meschini mercanteggiamenti.

Berlusconi ha il fiuto politico e la visione ampia delle prospettive nazionali che servono per compiere scelte coraggiose e altruiste, lo ha dimostrato tante volte e ha ora l’occasione per dimostrarlo in modo memorabile. Così darebbe una conclusione nobile a una battaglia che ha già condotto vittoriosamente e confermerebbe agli amici e agli avversari di avere una statura politica e morale (sì, proprio morale) indiscutibile.