PUBBLICITÁ

Verso lo sciopero del 16

In piazza? "C'è ancora spazio per intervenire in Aula", dice il capogruppo di LeU alla Camera

Lotta o governo?

Marianna Rizzini

Parla il deputato Federico Fornaro: "Ognuno fa il suo mestiere. Che ci sia sofferenza nel paese è evidente, ma fino all'ultimo ci si può confrontare". Il nodo del contributo di solidarietà

PUBBLICITÁ

Lo sciopero generale del 16 dicembre proclamato da Cgil e Uil, i partiti e il rapporto con il governo Draghi, i sindacati. E insomma, mentre il Garante interviene per censurare l’iniziativa in alcuni comparti, riscontrando una violazione delle regole, nel centrosinistra ci si trova di fronte al possibile sdoppiamento di ruolo: di lotta e di governo. “Ognuno fa il suo lavoro”, dice “a titolo personale” Federico Fornaro, capogruppo di LeU alla Camera (Fornaro non scenderà in piazza, senza però dissociarsi dai temi): “Il sindacato fa il sindacato, i partiti il loro mestiere. Le questioni poste nella piattaforma unitaria – dalla lotta alla precarietà a quella alle disuguaglianze – sono questioni importanti. Detto questo sul tema disuguaglianze si può pensare di intervenire a livello di legge di Bilancio. Credo ci siano gli spazi e i tempi per agire in Parlamento, per dare spazio alle richieste di Cgil e Uil”.

Fornaro è d’accordo sull’analisi alla base della piattaforma unitaria: “Che ci sia sofferenza grave nel paese è evidente, lo dicono tutti gli indicatori e gli studi di settore, ma è anche vero che fino all’ultimo ci si può confrontare. Il sindacato ha ritenuto di interpretare in questo modo uno stato di disagio ampio, caricando di questo contenuto la legge di Bilancio. Ma ripeto: lo spazio d’intervento c’è. Il governo deve ascoltare, certo, ma la soluzione era a portata di mano, a mio avviso. Parlo del contributo di solidarietà per i redditi superiori a 75 mila euro. Beh, sarebbe stato un segnale. Il centrodestra al governo ha fatto un grave errore, e mi meraviglio della Lega, un partito che si dice popolare”.

Per Fornaro “bisogna rendersi conto che si vive di sostanza – e dunque bene intervenire sul caro bollette – ma anche di percezione. E in questo caso c’è un tema di percezione. Altro che nuova patrimoniale, una delle accuse che ci sono state rivolte già un anno fa. In questo paese c’è un problema enorme di giustizia sociale, peccato che il centrodestra al governo non abbia colto l’opportunità di avviarsi nella giusta direzione”. Intanto, però, con lo sciopero del 16, la percezione di una doppia linea cade nel campo del centrosinistra. Il segretario del Pd Enrico Letta si era detto infatti “sorpreso”: “Non me l’aspettavo”, ha detto Letta. “Si è realizzata la più grande riduzione di tasse sul lavoro mai fatta prima. Io ritengo che la legge di Bilancio che il governo ha presentato, che è stata aggiustata e sarà migliorata in Parlamento, sia una legge equilibrata per il paese: interviene su temi sensibili come la non autosufficienza”. E mentre il ministro del Lavoro Andrea Orlando si augura “che il dialogo con i sindacati prosegua”, il segretario della Cgil Maurizio Landini, su La7, a “L’aria che tira”, dice di avere la sensazione “che la maggioranza e il sistema dei partiti non si stiano rendendo conto, e lo dico con giustificato motivo, della reale situazione sociale delle persone nel nostro paese. C’è una pandemia anche salariale”.

PUBBLICITÁ