l'intervento del premier

Draghi ai sindacati : “Pensate ai lavoratori di domani”

A poche ore dalla rottura con le sigle sindacali, il presidente del Consiglio ha tenuto un discorso dopo l'incontro con i rappresentanti della presidenza del Labour 20. Ecco il testo integrale

Redazione

Le parole erano attese e sono arrivate. A poche ore dalla rottura governo-sindacati sul delicato tema delle pensioni, interviene Mario Draghi. Lo fa nel corso di quello che si può definire il G20 dei sindacati.  Di fronte alle sigle sindacali internazionali, convocate a Palazzo Chigi, e dunque non solo quelle italiane, ricorda quale rimane la sfida delle organizzazioni dei lavoratori: pensare ai lavoratori di domani. In attesa del Cdm di domani quello che approverà la manovra sgradita, ecco quindi il monito rivolto in particolar modo a Maurizio Landini. Il più duro nell’incontro di ieri. Nell’intervento, il premier loda l’atteggiamento, fino a questo momento, positivo dei sindacati, il loro sostegno che ha permesso al paese di riaprire. Davvero Landini è pronto allo sciopero generale? 

 

Pubblichiamo qui di seguito il testo integrale dell'intervento di Draghi


 

Segretari Generali,

Sono molto felice di accogliervi a Palazzo Chigi alla vigilia del G20. Il vertice di Roma di questa settimana segna il ritorno del multilateralismo, dopo gli anni bui dell’isolazionismo e dell’isolamento legato alla crisi sanitaria. Discuteremo dei temi più complessi del nostro tempo, con l’obiettivo di trovare soluzioni ambiziose e condivise. 

Tra le questioni di maggiore rilevanza, c’è la pandemia di Covid-19 e, in particolare, le diseguaglianze nell’accesso ai vaccini. In Italia, in Europa e in altre economie avanzate, la campagna vaccinale ha raggiunto risultati molto soddisfacenti. Tuttavia, solo il 3,1 per cento dei cittadini nei Paesi a basso reddito ha ricevuto almeno una dose.  Dobbiamo accelerare la distribuzione di vaccini a questi Stati e offrire loro supporto logistico. È essenziale aiutarli a proteggere i loro cittadini e impedire che si formino nuove e pericolose varianti. 

Laddove la campagna vaccinale è andata più avanti, l’attività produttiva ha ripreso spedita. Voglio ringraziare i sindacati italiani, che hanno mostrato grande senso di responsabilità nell’aiutarci a disegnare regole chiare per riaprire. Il ritorno in presenza e l’accelerazione dell’economia hanno però messo in evidenza, spesso in modo drammatico, il problema della sicurezza sul lavoro.  Il Governo ha assunto, con l’aiuto dei sindacati, importanti provvedimenti in materia. In particolare, abbiamo aumentato i controlli e inasprito le sanzioni per le imprese che non rispettano le regole. Queste norme ora vanno applicate con rigore e celerità.

L’altro tema al centro di questo vertice è la transizione ecologica. Durante il G20 discuteremo di come ridurre le emissioni di gas climalteranti per centrare gli obiettivi internazionali che ci siamo prefissi.  L’Europa si è mossa con grande determinazione su questo fronte. Tuttavia, la crisi climatica può essere affrontata solo se tutti Paesi del G20 decidono di agire in modo simultaneo, coordinato e coraggioso.

È altrettanto necessario puntare sulla formazione per creare le competenze necessarie ad affrontare la rivoluzione ambientale, insieme a quella digitale. Sono cambiamenti epocali che richiedono investimenti ambiziosi.
In Europa, abbiamo lanciato il programma Next Generation EU, un piano da 750 miliardi per finanziare progetti di sviluppo e riforme.  Vogliamo promuovere l’innovazione, colmare i divari territoriali e favorire l’occupazione delle fasce della popolazione più penalizzate sul mercato del lavoro, a partire da giovani e donne.

Il multilateralismo non riguarda soltanto i governi, ma anche le parti sociali. La riunione di oggi ne è la dimostrazione. Voi sindacati avete un ruolo molto importante da svolgere.  La tutela dei più deboli, ovunque essi siano, ci unisce. Insieme, dobbiamo fare in modo che innovazione e produttività vadano di pari passo con equità e coesione sociale. E farlo pensando non solo ai lavoratori di oggi, ma anche a quelli di domani. Grazie.

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