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Binario moribondo

La sparizione dei tram romani

Fernando Magliaro

Scarsa manutenzione dell'armamento, asfalto crepato, pochi investimenti. Così nelle ore di punta passano sempre meno mezzi. Le criticità nel rapporto dell'amministratore unico di Atac

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Erano un fiore all’occhiello dell’Atac che per prima, ad esempio, brevettò la particolare pedana rotonda che consente lo snodo verticale e orizzontale dei vagoni. Ora i tram sono sempre di meno. Colpa del Campidoglio: asfalto ridotto in pezzi e binari vecchi ne stanno distruggendo le ruote. Lo certifica l’amministratore unico di Atac, Giovanni Mottura, in due lettere inviate all’assessore alla Mobilità, Pietro Calabrese. Nella prima, 3 dicembre 2020, Mottura evidenzia le “criticità e l’impatto sul servizio tranviario dovuto al generale ammaloramento della rete tranviaria, sia in termini di deterioramento dell’asfalto che di mancati interventi di manutenzione straordinaria sull’armamento”, cioè sui binari. Nella seconda, 11 gennaio 2021, Mottura spiega che asfalto distrutto e binari vecchi “hanno determinato nel mese di dicembre ulteriori fermi di tram Fiat”. I tram Fiat sono quelli più nuovi, i "jumbotram". 

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Erano un fiore all’occhiello dell’Atac che per prima, ad esempio, brevettò la particolare pedana rotonda che consente lo snodo verticale e orizzontale dei vagoni. Ora i tram sono sempre di meno. Colpa del Campidoglio: asfalto ridotto in pezzi e binari vecchi ne stanno distruggendo le ruote. Lo certifica l’amministratore unico di Atac, Giovanni Mottura, in due lettere inviate all’assessore alla Mobilità, Pietro Calabrese. Nella prima, 3 dicembre 2020, Mottura evidenzia le “criticità e l’impatto sul servizio tranviario dovuto al generale ammaloramento della rete tranviaria, sia in termini di deterioramento dell’asfalto che di mancati interventi di manutenzione straordinaria sull’armamento”, cioè sui binari. Nella seconda, 11 gennaio 2021, Mottura spiega che asfalto distrutto e binari vecchi “hanno determinato nel mese di dicembre ulteriori fermi di tram Fiat”. I tram Fiat sono quelli più nuovi, i "jumbotram". 


Per evitare nuove distruzioni, “sono stati istituiti nel mese di dicembre nuovi rallentamenti sulla rete con conseguente ulteriore peggioramento del servizio offerto”. Altro che “Atac rinasce” e “abbiamo salvato Atac”. “Alla luce di quanto sopra indicato, si evidenzia che la disponibilità dei tram Fiat è ridotta a soli 24 veicoli insufficienti a garantire l’esercizio delle linee 3 e 8, con conseguente riduzione dell’offerta di trasporto (si ricorda che la linea 2 dallo scorso 9/12 è esercita con bua a causa delle mancanza di veicoli)”. Conclude Mottura: “Al fine di interrompere l’ulteriore decadimento della flotta tram e di scongiurare il fermo completo del servizio tranviario, con inimmaginabili ripercussioni per l’utenza, ribadiamo, come già più volte richiesto, l’urgenza di un piano di rinnovo dell’armamento tranviario, per il quale al momento non siamo in possesso di aggiornamenti sulle tempistiche di finanziamento e, quindi, di successiva realizzazione”. 

Atac fornisce anche i numeri di questo disastro: nei primi 5 mesi dell’anno, Atac ha perso “a causa del decadimento della flotta tranviaria” ben 275mila 543 km, 55mila km al mese. Drammatico è il conto che Atac ha dei tram che “escono” nell’ora di punta. A gennaio 2020, quindi due mesi prima che iniziasse il primo lockdown, uscivano dai depositi aziendale 72 tram nelle ore di punta che giravano sui 36 km della rete tranviaria. A marzo 2020 si scende a 68. Ad aprile ne saltano altri 5 e si arriva a 63 tram. Leggera risalita a settembre, 66 vetture in giro, ma poi arriva il crollo: a dicembre 2020, Atac non riesce a far uscire più di 55 tram, che diventano e rimangono 51 fino a giugno 2021. Il computo dei feriti in officina è pesantissimo: come scrive Mottura, restano solo 24 tram di ultima generazione, i Fiat. 37 di questi entrano in officina, solo 5 risultano riparate e tornate in servizio. Di fatto, Atac si sta affidando ancora ai vecchissimi “Stanga”, quelli degli anni cinquanta che, all'epoca, facevano di Atac un’azienda all’avanguardia.

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