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Mattarella's way. Gli 80 anni del presidente

I discorsi, il racconto dei momenti politici più delicati in questi sei anni di mandato e i ritratti che il Foglio gli ha dedicato: così festeggiamo il compleanno del presidente della Repubblica, che oggi compie 80 anni 

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Per i 25 del Foglio, all'inizio dell'anno, Sergio Mattarella inviò alla redazione i suoi auguri. "Venticinque anni rappresentano una soglia di maturità che, certo, non rimuovono la carica giovanile, e tuttavia danno consapevolezza di aver accumulato esperienze importanti, di aver contribuito a conoscenze e riflessioni, fornendo pensiero critico e analisi utili alla pubblica opinione". Oggi è il Foglio che fa gli auguri al presidente della Repubblica nel giorno del suo ottantesimo compleanno. E lo fa tracciando un ritratto della sua figura politica dalla sua elezione, a febbraio del 2015, con l'allora governo Renzi, a oggi.

 

Da quel momento Mattarella ha conferito l'incarico a tre presidenti del Consiglio (Paolo Gentiloni, Giuseppe Conte e Mario Draghi) e guidato il paese nell'attraversare quattro crisi politiche (la fine del governo Renzi, la formazione del governo Conte I e il cambio di maggioranza con il Conte II, la costituzione del governo Draghi). Il suo modo di essere argine alle derive più sfasciste e anti europeiste che hanno più volte rischiato di sbilanciare il baricentro dell'Italia è il motivo per cui nel 2018 Mattarella è stato il nostro uomo dell'anno. E' stato difensore della ragione quando c'era da affermare lo stato di diritto, difendere la Costituzione e gli interessi nazionali; è stato sfrontato all'occorrenza, schivo ma sempre sorridente e amichevole. E' il Mattarella's way, e qui lo potete ripercorrere attraverso le sue parole e i nostri racconti. 

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I ritratti 

Dicembre 2019. Il Mattarella del 2019 è un Mattarella più forte, e forse per alcuni versi più sfrontato, che non ha fatto nulla per ostacolare la nascita di un governo di svolta grazie al quale l’Italia, con la complicità di un formidabile trasformismo contro il quale il capo dello stato non ha mai usato mezza parola di critica, ha messo in campo un tentativo politico e parlamentare utile a contenere un leader tanto ricco di oggettivo consenso quanto ricco di evidente irresponsabilità.


 

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Dicembre 2018. Il presidente della Repubblica, nella sua difesa dell’interesse nazionale, della Costituzione, dei conti pubblici, del risparmio, dello stato di diritto, dei vaccini, dell’equilibrio dei poteri, dell’euro, dell’Europa, del rispetto delle istituzioni – “nessuno è al di sopra della legge” – non è soltanto il difensore di un punto di vista, ma più semplicemente è il difensore della ragione.

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Gennaio 2017. Mattarella dà del lei a tutti i consiglieri “tecnici”, a eccezione del generale Rolando Mosca Moschini, consigliere per gli Affari del Consiglio supremo di difesa, con il quale si conoscono da tanti anni. Del gruppo più “politico”, quello con cui usa il “tu”, fanno parte le persone di cui Mattarella si fida di più e che regolarmente consulta per le sue decisioni. 


 

Marzo 2015.  Così il sarto del presidente della Repubblica, l’uomo che da vent’anni taglia i panni addosso a Sergio Mattarella cercando una logica alle sue misure (“è tutto ‘torto’ come quelli che stanno troppo a lungo ripiegati sui libri”) dice che “il presidente non porterà niente di concreto a Palermo. Non è uomo che porta, né è uomo che si porta qualcuno dietro. Qua manco lo votavano, perché non fa favori. Mi ricordo che a Palermo aveva una segreteria sui generis, fatta per respingere, non per accogliere. Ma una cosa importante Mattarella l’ha già fatta per la sua città. Lui, al Quirinale, fa tirare su la testa a ciò che rimane della Palermo elegante e perbene, quella città sempre maltrattata dalla Palermo ricca e permale. Malgrado, per la verità, la Palermo ricca non sia più così ricca”, dice. Poi la voce gli si abbassa d’un tono: “… ma resta permale”.


 

Febbraio 2015. C’è nel nuovo presidente qualcosa che non c’era in Giorgio Napolitano, qualcosa di pop, cultura che non conosce la tragedia collettiva e consente il vintage, il remake, la riesumazione dell’antico che, proprio perché ripescato, appare amichevole.


 

Febbaio 2015. Pio, schivo, grigio, dolente e creativo. Ritratto minimale di Sergio Mattarella.

 

 

I momenti politici più importanti 

Febbraio 2021. Consultazioni dopo la sfiducia al governo Conte bis


 

Marzo 2020. L'Italia in lockdown


 

Settembre 2019. La crisi del governo Conte I


 

Agosto 2019. La firma del decreto sicurezza

 

I discorsi 

Il primo discorso di Mattarella dopo essere stato nominato Presidente della Repubblica, il 3 febbraio del 2015. Il Foglio lo ha pubblicato integralmente con alcune note di commento.


 

Il discorso di fine anno pronunciato come da tradizione la sera del 31 dicembre 2018. Con un commento di Salvatore Merlo, il Foglio lo ha pubblicato integralmente 


 

Sergio Soave ha invece commentato il discorso del 31 dicembre 2020.


 

Il discorso di Mattarella nel corso della cerimonia del Ventaglio del 2019.


 

L'impegno contro le derive razziste nelle parole pronunciate nel Giorno della memoria.

 


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