Il premier Mario Draghi (Ansa)

Editoriali

Il metodo Draghi

Redazione

Le nomine (vedi Cassa depositi e prestiti) contano non per le persone, ma per la nuova stagione
 

La nomina da parte del governo, e più precisamente del Mef, di Dario Scannapieco per il ruolo di amministratore delegato di Cassa depositi e prestiti (Cdp) al posto di Fabrizio Palermo può essere letta con due lenti. La prima, quella parziale, mostra un Mario Draghi che, dopo alcune importanti nomine come quella del generale Francesco Paolo Figliuolo al posto di Domenico Arcuri nel ruolo di commissario straordinario, continua nell’opera di sostituzione degli uomini chiave del periodo Conte con personalità a lui vicine. È senz’altro questo il caso di Scannapieco, attuale vicepresidente della Banca europea per gli investimenti (Bei) che negli anni Novanta è stato un Draghi-boy al Tesoro quando quest’ultimo era direttore generale, in sostituzione di Palermo che ha incarnato la stagione dei 5 stelle al governo 2018-2021.

 

Tra l’altro già tre anni fa i due si erano contesi la guida di Cdp: Scannapieco sembrava avere già il timone in mano visto che era stato proposto dall’azionista allora incarnato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, ma alla fine per volontà e imposizione di Luigi Di Maio e Giuseppe Conte la spuntò Palermo (in cambio di concessioni alla Lega di Matteo Salvini su altre nomine). La seconda lente, quella che fa vedere meglio da lontano, invece ci mostra un possibile cambio di stagione. Se Palermo ha osservato, anche con buoni risultati, il mandato di una Cdp interventista nel risolvere una serie di problemi economico-politici, la logica alla base della scelta di Draghi è quella di personalità con un’esperienza internazionale in grado di consentire anche a una controllata dal governo di emanciparsi dalla politica. Nella stessa direzione va la sostituzione al vertice di Fs di Gianfranco Battisti, l’ad voluto dal M5s che aveva detto sì a una delle poche operazioni a cui la Cdp di Palermo aveva detto no: il dissennato acquisto di Alitalia da parte delle Ferrovie. Per fortuna l’operazione è tramontata, speriamo anche quella stagione.

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