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Cosa c'è dietro all'offensiva di Letta contro Salvini. Il Pd medita sul dopo Zinga in regione

Il neo segretario del Partito democratico si sta preparando, apparentemente anzitempo, a una campagna elettorale tutta incentrata nel dare battaglia alla Lega

Perché Enrico Letta insiste così pervicacemente nella sua battaglia anti Matteo Salvini? Perché vuole dare vita a una maggioranza Ursula, si dice. Anche. Ma in realtà dietro alla battaglia contro la Lega del leader del Partito democratico c’è un’urgenza più immediata, Ursula e non Ursula. Al Nazareno infatti non si esclude che si vada a votare prima della scadenza naturale della legislatura. Le urne sono fissate nel 2022, o almeno di questo sono convinti al Pd. Dopo aver provato a trovare una maggioranza in grado di eleggere il suo padrino politico, cioè Romano Prodi, Letta si è reso conto che ogni sforzo da questo punto di vista era vano. E ha finalmente capito che per una successione morbida a Sergio Mattarella esiste solo un nome: quello di Mario Draghi. Ma questo significa, inevitabilmente, andare alle elezioni politiche prima del tempo. Perciò il neo segretario del Partito democratico si sta preparando, apparentemente anzitempo, a una campagna elettorale tutta incentrata contro Matteo Salvini. È l’unica speranza che ha, visto che l’intesa con il Movimento 5 stelle non appare affatto scontata e comunque, date le precarie condizioni dei grillini, non dà certo garanzie circa il futuro.
 


Nel frattempo il Pd capitolino sembra finalmente aver digerito l’idea che la candidatura a sindaco di Roma di Nicola Zingaretti sembri sfumata. Votare lo stesso giorno per il Campidoglio e per la regione Lazio, con il Partito democratico contro Virginia Raggi nella Capitale e chissà se a quel punto ancora alleato dei 5 stelle alla  Pisana, non sembra un’ipotesi praticabile nemmeno ai più ottimisti nel Pd. Inoltre Zingaretti non vuole lasciare la guida della regione durante la pandemia. Perciò, nonostante le solerti veline del  Nazareno continuino a far scrivere ai giornali di questa ipotesi, sia Enrico Letta che Francesco Boccia, plenipotenziario del segretario per queste tematiche, sembrano avere capito che occorre trovare urgentemente un altro candidato. Anche il non troppo amato Roberto Gualtieri.


E del resto per quanto il Pd non veda l’ora di riconquistare il Campidoglio, è anche vero che perdere la regione Lazio, soprattutto in questa fase, sarebbe esiziale per il centrosinistra.  “Il comune di Roma crea solo problemi, mentre le regioni sono diventate sempre più strategiche e importanti”, ammettono a denti stretti al Nazareno. E infatti il derby del centrodestra fra Lega e Fratelli d’Italia per la conquista della Pisana è già partito. In lizza per la poltrona di Nicola Zingaretti ci sono il sottosegretario leghista Claudio Durigon e il cognato di Giorgia Meloni, Francesco Lollobrigida

 

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