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Misiani: "Semplificare è la discontinuità che serve sul Recovery"

Roberta Benvenuto

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"È in corso una discussione parlamentare che dovrebbe concludersi con l'approvazione di una risoluzione alla Camera e al Senato che daranno un indirizzo al governo per la modifica del Recovery plan nella bozza del 12 gennaio. Il presidente Draghi si è impegnato per un secondo passaggio parlamentare nel momento in cui è sarà definita la versione del piano. Io credo che sia necessario accelerare sulla questione della semplificazione delle procedure. Il punto è costruire un fast track, una corsia preferenziale per la realizzazione di questi progetti. Questi soldi vanno impegnati entro il 2023 e spesi entro il 2026. Così come stanno le cose oggi non ce la possiamo fare. Il pronunciamento dell'Antitrust sul codice degli appalti è un tema su cui non si può non discutere". Al Foglio Antonio Misiani, responsabile economia e finanze nella Segreteria nazionale Pd, traccia un linea di intervento su cui modificare il Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dovrà essere consegnato a Bruxelles entro il 30 aprile. 

"L'Italia rispetterà la scadenza. Il punto non è tanto la consegna del Recovery in sé ma la tempistica di attuazione e di realizzazione dei progetti: qui serve la vera discontinuità. Noi siamo un paese che oggi impiega 14,7 anni per realizzare opere pubbliche con un valore superiore a 100mln di euro. E noi invece i soldi li dobbiamo spenderli in 6 anni."

 

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