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Poi ne parliamo

Dov'è silenzio, dove. El Movimento stanco, che adesso può parlare ma non sa che dire

Roberta Benvenuto

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Dal 2012, quando Beppe Grillo impediva agli esponenti del M5s di partecipare a talk e trasmissioni tv, se ne è fatta di strada. Oggi il "garante" del Movimento, in un post sul Blog delle stelle, detta le nuove regole di condotta (più per i giornalisti che per i parlamentari, in realtà). Il comico genovese si scaglia contro le "inquadrature spezzettate e artatamente indirizzate", consiglia riprese "in modalità singola, senza stacchi" e senza indugiare su particolari come le "calzature indossate". Insomma, basta col silenzio. Finalmente i grillini possono parlare davanti a una telecamera. Certo, alle proprie condizioni. Ma il problema è che, per ora, nessuno sembra volerlo fare. Il deputato Sergio Battelli dice di non avere ancora letto il post. Glielo facciamo vedere ma lui, prima di scappare, dice che il silenzio del M5s è dovuto al fatto che "siamo in una fase di ridefinizione e ci dobbiamo concentrare sul lavoro che c'è da fare nel governo". E su Conte "non ho notizie, sta lavorando. Ci sono tante questioni da risolvere". Il senatore M5s Gianluca Perilli scherza: "Se parlassi con voi violerei il silenzio, no?". E però questo editto di Grillo per non fare parlare i suoi dura da tempo, sembra quasi un ritorno alle origini. "Be', fu un bel periodo quello...".

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