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Il racconto

Grillini in coro: "A Bibbona! A Bibbona!". L'ultima grande villa della politica italiana

Domenica si dovrebbe tenere il vertice per incoronare Conte, ma Grillo s'è infuriato appena si è sparsa la notizia

Simone Canettieri

La residenza del capo del M5s rischia di essere l'unica casa dove ancora si prendono le decisioni: poche persone e al riparo da occhi indiscreti. Altro che democrazia diretta, democrazia balneare

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Era la villa del comico arricchito: due piani, otto camere, sette bagni, piscina, già casina di mare dei Marchesi Ginori, poi colonia estiva (Kinderheim), accesso diretto alla spiaggia degli Etruschi. Ginepri e pini per cinque ettari di verde. In tempi di magra del padrone messa in affitto a 15 mila euro a settimana. Ora rischia di diventare una delle ultime residenze della politica italiana: Villa Corallina, Marina di Bibbona, Livorno. Citofonare: Beppe Grillo. 

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Era la villa del comico arricchito: due piani, otto camere, sette bagni, piscina, già casina di mare dei Marchesi Ginori, poi colonia estiva (Kinderheim), accesso diretto alla spiaggia degli Etruschi. Ginepri e pini per cinque ettari di verde. In tempi di magra del padrone messa in affitto a 15 mila euro a settimana. Ora rischia di diventare una delle ultime residenze della politica italiana: Villa Corallina, Marina di Bibbona, Livorno. Citofonare: Beppe Grillo. 

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Per gli orfani di Palazzo Grazioli che si devono accontentare delle puntate romane sull’Appia del Cav. (nella speranza che resista il monumento alla vita di Villa Certosa di nuovo valutata 259 milioni) non rimane che questo posto.

E quindi: a Bibbona, a Bibbona. Un luogo, un epicentro, un umore: quello del M5s. Grillo ne è gelosissimo. Quando è uscita la notizia di un possibile vertice - questa domenica - con tutto il cucuzzaro del Movimento, più notai e avvocati, è uscito pazzo. In pubblico si è trincerato dietro alla citazione incomprensibile, questa volta di Ludwig Wittgenstein (“Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere”). In privato si è attaccato al cellulare. Solito urlo gotico, minacce di disdire tutto e caccia allo spione.

E proprio nella villa di Grillo si deve celebrare l’equinozio del Movimento con l’ingresso di Giuseppe Conte e con tanti saluti allo statuto M5s che ormai ha più varianti del Covid. Ecco perché erano (sono) attesi l’ex premier, Davide Casaleggio e i vari big di ciò che resta, più appunto uno stuolo di legali. Ma poi Beppe, il padrone di casa, s’è infuriato. E dunque balla questo primo barbecue primaverile che deve fare “carne di porco” del partito del Vaffa.

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Il problema è che adesso i giornalisti sono in agguato e non vedono l’ora di questa trasferta lontana dal Palazzo draghizzato e dai divieti covidici, visto che qui ci sono motivi di lavoro (Telefonata di un collega: “Andiamo? Pranzo al mare, spaghettino alle vongole e mezzo litro di bianco”). Prospettiva che non piace a Grillo: “Siete il virus”, “Posso intervistare il tuo editore?”, le risposte ai cronisti che da anni si tolgono le scarpe per rincorrerlo sulla battigia. A Villa Corallina nell’estate del 2019 si decise l’abbraccio al Pd. Fuori da Villa Corallina, un anno dopo, Grillo salutò l’anno nuovo scavandosi la fossa in spiaggia. E adesso si è di nuovo tutti qui, in attesa dell’ennesima svolta. Con tanti saluti alla democrazia di Rousseau, più che mai balneare. Ma anche a Dibba: starà fuori a contestare questa Arcore grillina?

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